All’inizio di questo mese i prezzi dell’oro hanno toccato 2.067 dollari per oncia. È un livello che non si vedeva da marzo 2022, molto vicino ai massimi storici.
Sono sempre più numerosi i fattori che stanno spingendo il metallo giallo verso l’alto. Gli investitori sono preoccupati per il settore bancario dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e la conseguente acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS. A tutto ciò si è aggiunto recentemente il problema del tetto del debito degli Stati Uniti.
Quali sono i fattori chiave per il prezzo dell’oro?
Per i meno esperti ricordiamo che il prezzo dell’oro è modellato dalle forze della domanda e dell’offerta, con gli investitori che lo usano come bene rifugio durante le recessioni o nei periodi di incertezza o per proteggersi dall’inflazione.
Storicamente, i periodi di alta inflazione sono stati positivi per il prezzo dell’oro, poiché gli investitori tendono a fuggire dalle valute fiat verso il metallo giallo. Quindi, la politica monetaria delle banche centrali nel controllare l’inflazione è fondamentale per il destino dell’oro.
Inoltre, va considerato che l’oro è quotato in dollari, cosa che crea una relazione inversa con il biglietto verde. Quando il dollaro aumenta rispetto ad altre valute, l’oro diventa più costoso, il che danneggia la domanda. Quando invece il dollaro scende, aumenta il prezzo dell’oro poiché il metallo diventa più economico per gli acquirenti esteri.
La strada verso i massimi
È dalla fine del 2022 che l’oro ha visto un’inversione di tendenza dei prezzi, dando inizio ad un trend rialzista. Con una serie di massimi e minimi sempre più alti, il prezzo è aumentato del 14% da novembre 2022 all’inizio di febbraio 2023, sostenuto anche da una minore aggressività della Federal Reserve americana (FED).
L’oro ha poi superato la soglia dei 2.000 dollari a marzo a causa delle turbolenze nel settore bancario che ha visto il crollo della statunitense Silicon Valley Bank. Ma la corsa verso l’alto è proseguita nelle settimane successive e il 4 maggio sono stati toccati i 2.067 dollari, in seguito alle preoccupazioni per il tetto del debito degli Stati Uniti.
Le previsioni di prezzo
Ma passando a considerare le previsioni sul prezzo per i prossimi mesi, molti analisti pensano che la domanda di beni rifugio non i fermerà. D’altronde, come accennato, ci sono fondati timori sulla solidità del settore bancario statunitense, sugli effetti degli alti tassi di interesse e la questione del tetto sul debito degli Stati Uniti.
Tutto ciò considerato, ANZ Research prevede un prezzo dell’oro a 2.100 dollari entro la fine del 2023 e a 2.200 dollari entro settembre 2024.
Anche TradingEconomics vede i prezzi in salita. Entro la fine del trimestre in corso il prezzo potrebbe arrivare a 2.041 dollari ma, nel giro di 12 mesi, allungherà fino a 2.120 dollari.
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