Un metallo straordinario ma ancora troppo costoso: il titanio

Se c’è un metallo che potrebbe cambiare il futuro della transizione verde e della mobilità elettrica, quello è il titanio.

Poco conosciuto (anche dagli esperti di metallurgia), prodotto in piccole quantità e utilizzato su scala relativamente piccola. Nonostante il titanio abbia straordinarie proprietà, assai superiori a quelle dell’alluminio e dell’acciaio, è ancora un metallo di nicchia. Le sue attuali applicazioni sono altamente specializzate e vanno dai motori a turbina per aerei agli impianti medici e ai veicoli militari.

Potrebbe sostituire sia l’acciaio che l’alluminio

Eppure, il titanio è resistente come l’acciaio, ma il 45% più leggero e 2 volte più resistente dell’alluminio. In altre parole, potrebbe sostituire sia alluminio che acciaio, rendendo molti prodotti più resistenti e/o più leggeri. Insomma, non c’è proprio competizione in termini di prestazioni tra il titanio e gli altri metalli industriali poiché le sue proprietà sono nettamente migliori, soprattutto considerando le prospettive della transizione energetica, affamata di metalli leggeri e ad alte prestazioni.

Se poi qualcuno pensa che si tratti di un metallo raro in termini geologici, ignora che il titanio è il nono elemento più abbondante nella crosta terrestre, presente in quasi tutte le rocce e i sedimenti.

Ma allora, perché il titanio è ancora nella serie B dei metalli? Fondamentalmente, il principale problema di questo metallo sono gli elevati costi di produzione.

Il titanio è costoso perché viene ancora lavorato e raffinato utilizzando il processo Kroll vecchio di 80 anni. Si tratta di un processo inventato da William Kroll nel 1940, assai complesso, ad alta intensità energetica e ad alta intensità di carbonio. I risultato è che il metallo prodotto utilizzando il processo Kroll è antieconomico su larga scala.

La nuova era del titanio

Infatti, la produzione globale di titanio metallico è inferiore all’1% rispetto alla produzione di alluminio e di acciaio e i suoi prezzi molto superiori. Prendendo le medie del 2021 di alcuni semilavorati scopriamo che l’alluminio è in una fascia di prezzo tra i 3mila e i 4mila dollari per tonnellata, l’acciaio inossidabile tra i 4mila e i 5mila dollari per tonnellata, mentre il titanio costa tra i 13mila e i 16mila dollari per tonnellata.

Tuttavia, con una produzione a costi competitivi, potremmo entrare in una nuova era del titanio. I veicoli elettrici potrebbero essere significativamente più leggeri e resistenti, migliorando l’efficienza della batteria e l’autonomia. Laptop e smartphones diventerebbero più resistenti, più leggeri e più sottili. Le esplorazioni aerospaziali e spaziali diventerebbero più economiche e sicure, grazie all’elevato rapporto forza-peso del titanio e al suo elevato punto di fusione.

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