Il magico mondo del rottame: due pesi… due misure!

Non è facile ingannare una bilancia ma, nel variegato settore del rottame, tutto è possibile. Storie impossibili di pesi e rottami…

La maggior parte delle persone, quando dice “due pesi e due misure“, intende dire che vengono adottati due criteri diversi per giudicare o valutare qualcosa, a seconda dell’opportunità, o dell’interesse.

Ma per chi vive nel settore dei rottami, l’espressione ha un significato diverso. È una constatazione della realtà quotidiana che, quando si tratta di rottame, sfugge a tutte le leggi della fisica classica e della forza gravitazionale.

Tutto è relativo, anche il peso

Ebbene sì, come qualcuno avrà già capito, il peso del rottame non è uguale in tutte le zone della Terra. Un po’ come se la forza di gravità fosse maggiore su alcune bilance, meno forte su altre. Un fenomeno che, come altri, sfugge alle leggi della fisica classica ma è spiegabile soltanto con la teoria della relatività. Infatti il peso del rottame è relativo… relativo a chi sta pesando, o l’acquirente o il venditore.

È chiaro che chi compra è interessato ad un peso inferiore, al contrario di chi vende, che avrà un maggiore profitto se il peso è superiore.

Ma come è possibile che una bilancia possa rilevare pesi differenti per la stessa quantità di rottame? Per trovare una risposta dobbiamo ricorrere a spiegazioni che stanno sul confine tra la realtà e la fantasia, soprattutto la fantasia di chi vende il rottame.

Stratagemmi e trucchi… basta che il rottame pesi di più

Gli impianti industriali che acquistano rottame si trovano nella stessa condizione di un pollo che apre le porte di casa alla volpe… nessuna speranza di cavarsela!

Gli stratagemmi per “aumentare” il peso di un materiale informe e disordinato come il rottame sono numerosi. Tuttavia, ne ricorderemo solo uno, ormai non più in voga.

Anni orsono, quando le bilance industriali non erano in grado di pesare in un sol colpo un auto-rimorchio carico di rottame, alcuni camion erano dotati di un sistema idraulico che spostava da una parte all’altra del veicolo un metallo liquido estremamente pesante: il mercurio. Il risultato portava ad una crescita artificiale della tara all’ingresso, che in uscita scompariva.

Un altro esempio di come qualche volta la realtà possa superare la fantasia!

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