I prezzi del palladio sono aumentati del 20,7% nel corso del 2016.
Un’ottima performance che non ha però riguardato il platino che, al contrario, è sceso del 6%, scendendo al di sotto dei 1.000 dollari per oncia, un livello che non raggiungeva dal 2005.
Secondo Thomson Reuters i prezzi del platino non scenderanno ulteriormente, ma il palladio potrebbe presto superare il suo fratello maggiore, cosa che non si verificava dal 2001.
Attualmente, il divario tra i prezzi del palladio e del platino ammonta a circa 100 dollari, contro gli oltre 1.000 dollari tra il 2007 e il 2012. Un divario che si è ridotto in modo così drammatico a causa del forte deficit di palladio.
Infatti, sia l’offerta di platino che di palladio è scesa del 2% nel corso del 2016 ma, mentre la domanda del primo è rimasta piatta, la domanda del secondo è cresciuta del 2%.
La domanda di palladio è cresciuta in gran parte a causa di una maggiore necessità di catalizzatori, utilizzati nelle automobili e trainata soprattutto dalla Cina.
Anche il mercato del platino è stato colpito da tutta una serie di interruzioni delle forniture da parte delle miniere sudafricane ma, per il secondo anno consecutivo, la domanda è rimasta immobile. Inoltre, l’offerta proveniente dal riciclo ha compensato la perdita di produzione. La quantità di gioielli in platino che è stato riciclato nel 2016 è cresciuto del 3% ad un massimo storico.
La domanda di platino è stata più debole in Giappone e Nord America, compensata però da Cina ed Europa.
Ma le speranze per il platino non sono perdute. Secondo Thomson Reuters, i prezzi recupereranno nel corso del 2017, così come aumenterà il deficit per la mancanza di investimenti nelle strutture minerarie. Ciò considerato i prezzi dovrebbero riuscire ad andare al di sopra dei 1.000 dollari per quest’anno.
Il palladio arriverà invece a superare gli 850 dollari entro la fine del 2017.
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