I prezzi del nichel, durante lo scorso anno, hanno sorpreso molti osservatori che si aspettavano una forte e ininterrotta crescita in conseguenza dei divieti alle esportazioni dell’Indonesia.
Ma così non è stato per tutto il corso dell’anno, prevalendo alla fine i timori per le scorte in costante crescita e il previsto ammorbidimento del divieto indonesiano.
Nel complesso, la produzione mondiale di nichel non ha registrato grosse variazioni anno su anno, diminuendo leggermente nel corso del 2014: 2,4 milioni di tonnellate contro i 2,6 milioni di tonnellate dell’anno precedente.
Anche il prezzo del nichel è sceso del 12%, mentre gli analisti sono assai divisi nel prevedere come sarà il futuro.
Ciò detto, la panoramica dei 10 principali paesi produttori di nichel nel corso del 2014, secondo i dati del US Geological Survey (USGS), è la seguente.
- FILIPPINE (produzione mineraria: 440.000 tonnellate). Il paese ha registrato un lieve calo della produzione, anche se il divieto alle esportazioni dell’Indonesia lo ha favorito significativamente, soprattutto per le esportazioni verso la Cina che sono aumentate del 24%. Buona parte del nichel è stato attinto dalle scorte ma, nei prossimi anni, il governo filippino ha in programma l’apertura di nuove miniere per colmare il vuoto lasciato dall’Indonesia.
- RUSSIA (produzione mineraria: 260.000 tonnellate). Anche la Russia ha visto un leggero calo della produzione, in parte dovuto alle barriere per le esportazioni verso Stati Uniti e Regno Unito, a causa delle tensioni dello scorso anno tra Russia e Ucraina. Perciò, nei prossimi anni le vendite del paese si sposteranno verso i mercati asiatici.
- INDONESIA (produzione mineraria: 240.000 tonnellate). Il paese ha avuto un drastico taglio rispetto all’anno precedente, dimezzando quasi la produzione. Il divieto delle esportazioni è iniziato a gennaio dello scorso anno per fermare il depauperamento delle risorse naturali interne e costringere gli investitori a realizzare le trasformazioni e lavorazioni del minerale, a più alto valore aggiunto, in Indonesia. Tuttavia, la mossa ha portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro e, secondo gli economisti, potrebbe avere effetti negativi a breve termine sulla fragile economia indonesiana.
- CANADA (produzione mineraria: 230.000 tonnellate). Come tutti gli altri paesi, il Canada sta cercando di approfittare del divieto indonesiano per aumentare la produzione e creare nuovi posti di lavoro.
- AUSTRALIA (produzione mineraria: 220.000 tonnellate). In discesa anche la produzione australiana rispetto al 2013, anche se entro il 2018 è previsto l’avviamento di nuove miniere di nichel.
- NUOVA CALEDONIA (produzione mineraria: 165.000 tonnellate). Produzione in leggero aumento e previsioni di espansione della produzione anche per quest’anno.
- BRASILE (produzione mineraria: 126.000 tonnellate). Anche il Brasile ha visto una diminuzione della produzione di nichel nel 2014, anche se la brasiliana Vale, leader mondiale nella produzione di nichel, è riuscita ad aumentare la propria produzione.
- CINA (produzione mineraria: 100.000 tonnellate). La Cina è il principale produttore mondiale di Nickel Pig Iron (NPI), un ferro-nichel a bassa purezza usato per l’acciaio inox. Quando il prezzo del minerale di nichel si è raddoppiato, tra febbraio e aprile, ha portato anche ad un aumento dei costi di produzione del Nickel Pig Iron, le cui vendite non sono state assorbite dal mercato cinese a causa di un eccesso di capacità nel settore dell’acciaio inossidabile.
- COLOMBIA (produzione mineraria: 75.000 tonnellate). La produzione della Colombia è rimasta abbastanza costante tra il 2013 e il 2014, nonostante gli scioperi minerari che hanno colpito il paese.
- CUBA (produzione mineraria: 66.000 tonnellate). Il paese ha ridotto la produzione in uno dei suoi due impianti di nichel per avviare la manutenzione e ottimizzare gli impieghi finanziari presso l’impianto.