Sta finendo un’era per i rottami rossi. La via della Cina verso il tramonto

I rottami rossi stanno trovando nuove destinazioni in Asia dopo che la Cina ha alzato i suoi standard qualitativi per le importazioni.

Le rotte commerciali dei rottami rossi stanno cambiando e si stanno sempre più allontanando dalla Cina, che negli ultimi decenni aveva attirato metallo da tutto il mondo.

Parlando di Cina, parliamo del più grande consumatore mondiale di rottami metallici rossi ma anche di un paese che si è sviluppato rapidamente e che è diventato molto più rigoroso sulla qualità dei rottami che possono entrare.

Una porta si chiude, ma un’altra si apre

Ma, come quasi sempre avviene nel commercio internazionale, quando una porta si chiude, ce n’è un’altra che si sta aprendo. Corea del Sud, India, Taiwan, Giappone e Malesia stanno infatti aumentando le importazioni di rottami metallici rossi.

Per comprendere le attuali dinamiche che stanno interessando le importazioni di rottami metallici rossi in Asia, è necessario sapere che lo scorso anno la Cina ha definito nuove regole per i rottami che entrano nel paese. Nel novembre 2020, ha introdotto standard rigorosi per i rottami di rame e ottone e, a partire dal 1° gennaio di quest’anno, ha vietato l’importazione di rifiuti solidi.

I nuovi standard cinesi hanno inizialmente causato il panico tra gli importatori e gli esportatori di rottame, anche per la mancanza di chiarezza. Con il passare le tempo le cose sono diventate più chiare e, a marzo, 26 società estere potevano consegnare rottami metallici rossi attraverso 44 importatori nazionali certificati.

Secondo gli ultimi dati delle dogane cinesi, il paese ha importato 821.386 tonnellate di rottami di metallo rosso da gennaio a giugno. Si tratta di una cifra che è quasi il doppio delle sue importazioni del 2020 durante lo stesso periodo di sei mesi, ma leggermente inferiore alle 854.578 tonnellate importate durante quegli stessi mesi nel 2019.

Dove vendere i rottami di qualità inferiore?

Come accennato, le restrizioni della Cina hanno spinto gli esportatori a cercare nuove destinazioni che accettassero scarti di qualità inferiore. Così sono emerse Corea del Sud, Taiwan, Malesia e India che, negli ultimi due anni, hanno aumentato i loro volumi di importazione di rottami metallici rossi.

Ad oggi, la Cina è ancora il più grande il più grande importatore del mondo per questi rottami, con volumi nettamente superiori a quelli degli altri paesi asiatici. Tuttavia, sembra che il nuovo trend continuerà e che la via della Cina per i rottami perderà progressivamente d’importanza, anche se non immediatamente. Non va certo dimenticato che, secondo l’International Copper Study Group (ICSG), l’uso di metalli rossi in Cina è aumentato di circa il 5% nei primi cinque mesi del 2021 e, con una produzione globale di rame raffinato da rottame aumentata del 2%, la Cina ha giocato il ruolo principale in tale crescita.

Infine, anche altre nazioni asiatiche stanno seguendo l’esempio della Cina, inasprendo le loro normative sull’importazione di rottame. Ad esempio, Indonesia e Malesia hanno innalzato gli standard di purezza accettabili per le loro importazioni di rottame di rame.

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