Fiammata dei prezzi del nichel, ma il mercato è in crisi nera

I recenti aumenti del prezzo del nichel sono un segnale positivo o quello che avviene sulla borsa metalli ha perso molto di significato?

I prezzi del nichel hanno continuato a salire nel corso della giornata odierna (19 luglio) allo Shanghai Futures Exchange (SHFE) e il contratto più scambiato è aumentato di circa il 3,2%. Ma forti aumenti (+6,5%) si erano già registrati anche al London Metal Exchange (LME).

Cosa sta succedendo sul mercato del nichel? Gli umori del mercato cominciano ad essere positivi? Innanzitutto, è del tutto prematuro illudersi che i grossi problemi che attanagliano il mercato siano risolti, anche se le scorte di metallo all’SHFE sono scese ad un minimo storico (ma poi aumentate del 5,3%).

Una perdita da 1 miliardo di dollari che poteva essere dieci volte maggiore

Il mercato si sta ancora leccando le ferite per quanto accaduto a marzo di quest’anno. Secondo Bloomberg, l’uomo che stava dietro al disastro storico del nichel è uscito dalla crisi con una perdita stimata di 1 miliardo di dollari. Una cifra enorme, ma inferiore alla potenziale perdita di oltre 10 miliardi di dollari maturata quando i prezzi del nichel avevano superato i 100.000 dollari per tonnellata. Ad ogni modo, Xiang Guangda, proprietario della Tsingshan Holding Group, è riuscito a chiudere quasi tutte le sue posizioni al ribasso sul mercato del nichel quasi quattro mesi dopo.

Certo è che la partita di Xiang Guangda, che è riuscito a cavarsela con una perdita del tutto gestibile per le sue finanze, è stata notevolmente aiutata dagli arbitri. Ad esempio, quando i prezzi del nichel sono saliti alle stelle, l’LME ha interrotto le negoziazioni. Una mossa che ha concesso all’imprenditore cinese il tempo di concludere un accordo con circa dieci banche e broker coinvolti nella sua grande speculazione al ribasso.

Inoltre, l’LME ha annullato molte transazioni riportando i prezzi del giorno successivo a poco meno di 50.000 dollari. Grazie agli accordi con le banche, Xiang Guangda non ha dovuto chiudere le sue posizioni al ribasso alla riapertura del mercato, ma ha potuto attendere che i prezzi scendessero a livelli più accettabili. In questo modo, grazie alle discutibili decisioni della borsa di Londra, ha limitato le perdite ed è riuscito a mantenere intatta l’azienda e il suo status da miliardario.

C’è ancora da fidarsi dell’LME e dei suoi prezzi?

Naturalmente, i vantaggi di cui ha beneficiato Xiang Guangda sono stati degli svantaggi per banche e traders che avevano posizioni al rialzo, con perdite significative di denaro e azioni legali contro l’LME. Inoltre, la reputazione della borsa metalli londinese ne è uscita gravemente, e forse permanentemente, danneggiata.

Secondo voci non ufficiali, sarebbe stato direttamente il governo cinese a fare pressioni sulla Hong Kong Exchanges e Clearing Limited, la società che possiede il London Metal Exchange, per dare una mano a Xiang Guangda. Adesso, altri imprenditori cinesi potrebbero lanciarsi in operazioni finanziarie sulla borsa metalli, contando sulla protezione di Pechino. Purtroppo, l’evidenza di un mercato dei metalli nelle mani della Cina è sotto agli occhi di tutti, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

Questa storia ha innescato una crisi, con il ritiro dal LME di molti brokers che non si fidano più della borsa di Londra. Da marzo, i volumi di scambio dei contratti sul nichel si sono dimezzati e anche quelli degli altri metalli hanno una tendenza al ribasso. Di conseguenza, il mercato non è liquido e gli spread tra il prezzo di vendita e di acquisto (bid e ask) si stanno allargando. Ovviamente, i prezzi diventano meno significativi e si allontanano dal mercato reale.

Per tutti questi motivi, la fiammata dei prezzi di questi giorni non significa nulla. Il nichel non si risolleverà tanto presto e la sua crisi durerà probabilmente mesi, se non addirittura anni.

Oggi (19 luglio), il contratto LME a 3 mesi del nichel vale 21.380 dollari per tonnellata.

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