Il deficit del nichel: poca offerta o troppa domanda?

È da tempo che si sente parlare di deficit di nichel. Ma come stanno le cose ad oggi e a che punto è la tanto temuta carenza di offerta di metallo?

Quest’anno, il nichel non può certo lamentarsi.

In un mercato delle materie prime in calo, il nichel è stato uno dei pochi metalli che si sono mossi in controtendenza, registrando forti guadagni. Infatti, le quotazioni sono balzate verso l’alto del 35% circa.

Molte paure sul lato dell’offerta

I rialzi sono stati trascinati soprattutto dalle paure dal lato dell’offerta. Infatti, il ministro per le miniere dell’Indonesia (principale produttore mondiale) ha annunciato l’intenzione del paese di vietare le esportazioni di minerale di nichel dal 2020. Inoltre, forse come conseguenza degli eventi indonesiani, le scorte di metallo al London Metal Exchange (LME) sono scese, aggiungendo timori sul fronte delle forniture.

Dal 2015 ad oggi, le scorte di nichel LME sono scese da circa 500.000 tonnellate a meno di 100.000 tonnellate, senza rialzi delle scorte fuori borsa.

Il deficit scende, ma la colpa è della domanda

Tuttavia, secondo l’International Nickel Study Group, il deficit globale di nichel dovrebbe ridursi da 144.000 tonnellate nel 2018 a 79.000 tonnellate nel 2019. Il deficit dovrebbe attenuarsi ulteriormente, fino a 47.000 tonnellate nel 2020.

Purtroppo però, l’allentamento del deficit è dovuto in gran parte al rallentamento della domanda.

Come scrive RecyclingInternational, la produzione di acciaio inossidabile in Europa, nella prima metà del 2019, è diminuita del 4,9% rispetto alla prima metà del 2018, scendendo a meno di 3,75 milioni di tonnellate. L’International Stainless Steel Forum prevede che il consumo totale di acciaio inossidabile in Europa e in Africa diminuirà del 5,7% nel 2019 e, nel 2020, rimbalzerà soltanto di uno 0,4%.

Tutto dipende dalla domanda asiatica

Di contro, alcuni analisti prevedono che la domanda asiatica crescerà. Per Macquarie Research, la produzione cinese di acciaio inossidabile passerà da 26,7 milioni di tonnellate nel 2018 a 29,5 milioni di tonnellate nel 2019, quindi a 30,1 milioni di tonnellate nel 2020.

In questo contesto di mercato, i prezzi del nichel avevano raggiunto 18.000 dollari per tonnellata e sono poi scesi sotto i 15.000 dollari. Ad oggi, 19 novembre, il suo prezzo è di 14.475 dollari per tonnellata. Ma cosa c’è da aspettarsi per i prossimi mesi?

Come spesso accade nel mercato dei metalli, quasi tutto dipenderà dalla Cina e dall’andamento del suo settore manifatturiero durante il prossimo anno.

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