La crisi in Cina travolge i grandi marchi del lusso. I cinesi ricchi non consumano abbastanza

I più grandi marchi del lusso mondiale sono in grande difficoltà perché gli acquirenti cinesi stanno frenando la spesa.

Anche nel settore del lusso l’effetto-Cina è determinante. I consumatori cinesi stanno riducendo gli acquisti e persino i marchi luxury più esclusivi ne stanno risentendo, tanto che il valore azionario di alcune delle aziende più note al mondo sta crollando.

Una delle potenze del settore è LVMH, del miliardario francese Bernard Arnault e proprietaria di Louis Vuitton e Christian Dior, le cui vendite in Asia sono calate del 10% anno su anno. Ma il disastro sembra in peggioramento visto che nel secondo trimestre di quest’anno le vendite sono in calo del 14% secondo i dati pubblicati la scorsa settimana. Il giorno successivo i titoli azionari di LVMH sono scesi del 4,7%.

I marchi del lusso sono ancora investimenti a prova di crisi?

Anche Prada ha risentito del crollo di LVMH e le sue azioni scese del 3%, mentre il mercato attende la comunicazione dei risultati semestrali la prossima settimana.

Gli investitori stanno rivalutando la convinzione, un tempo consolidata, che i marchi del lusso siano un investimento a prova di crisi, sicuri anche in tempi di recessione. Secondo Reuters, le prime 10 aziende europee del lusso hanno perso 250 miliardi di dollari di valore di mercato da marzo di quest’anno.

Ma il brutto momento di LVMH non è nulla a confronto di quello di Richemont, proprietario di Cartier e dal marchio automobilistico tedesco Porsche. Richemont ha visto le vendite crollare del 27% in Cina, Hong Kong e Macao nei tre mesi fino alla fine di giugno rispetto all’anno precedente.

Mercedes-Benz, che come sappiamo produce auto di lusso, ha appena dichiarato un calo delle vendite, con i ricavi nella sua divisione auto in discesa del 4% nel secondo trimestre.

Hermes in controtendenza

L’unica azienda luxury in controtendenza è Hermes, azienda nota per le sue borse Birkin, che ha registrato una crescita delle vendite in tutti i paesi della regione asiatica (Giappone escluso) nella prima metà del 2024.

Tutte le evidenze finanziarie globali riflettono una sorprendente inversione di tendenza nella spesa degli acquirenti cinesi, che si erano concessi spese folli in beni di lusso dopo la revoca delle restrizioni dovute alla pandemia. L’economia della Cina sta vacillando, alle prese con una persistente crisi immobiliare a una crescente crisi del debito nei governi locali.

Secondo i dati ufficiali pubblicati la scorsa settimana, l’economia cinese è cresciuta del 4,7% su base annua nel secondo trimestre dell’anno, deludendo le aspettative degli economisti e registrando la crescita più debole dal primo trimestre del 2023.

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