Conosci il mercato dei rottami di rame? Ecco la visione globale…

Anche ai più esperti qualche volta sfugge di mira il contesto globale dei mercati, soprattutto quando si tratta di rottami di rame.

Dietro alle quinte di un mercato importante come quello del rame, si muove un mondo spesso sconosciuto, ma strategico per le forniture di materie prime, come quello dei rottami.

Tra tutti i formati metallici commerciali, i rottami sono probabilmente i meno conosciuti, forse perché si prestano poco ad essere regolamentati dentro un mercato finanziario o forse perché non ci sono ne libri ne corsi accademici sull’argomento. Di fatto, anche molti Uffici Acquisti di importanti aziende hanno carenze conoscitive quanto si tratta di rottami.

Una visione globale del mercato dei rottami di rame

Inoltre, trattandosi per lo più di mercati locali, anche i commercianti di rottame tendono a conoscere molto bene la zona in cui operano, ma mancano di una visione globale del mercato che, in alcuni casi, può essere di grande aiuto per fare scelte commerciali consapevoli.

Per approfondire questi aspetti cominciamo con l’individuare quali sono i principali attori sul mercato globale del rottame di rame.

Secondo l’International Copper Association, i rottami di rame soddisfano circa il 30% della domanda globale di rame anche se con differenze da paese a paese. In Europa, il rame riciclato rappresenta circa il 50% di tutto il consumo di metallo, mentre negli Stati Uniti contribuisce per circa il 32% alla fornitura di metallo rosso del paese.

La Cina, il più grande raffinatore mondiale di rame da materiale di scarto

La Cina, che rappresenta circa la metà della domanda mondiale di rame, è anche il più grande raffinatore mondiale di rame da materiale di scarto. La produzione secondaria di rame cinese è stata in media di oltre 1,5 milioni di tonnellate all’anno nell’ultimo decennio, pari a circa il 30% del consumo totale di rame del paese. Cifre tanto grandi implicano che gran parte di questo rame secondario provenga dalle importazioni, in gran parte dagli Stati Uniti.

Nel 2020, la Cina ha importato 944.000 tonnellate di rottami di rame di elevata purezza, in forte calo rispetto agli 1,5 milioni di tonnellate importati nel 2019 e ai 2,4 milioni di tonnellate importati nel 2018. Ma le restrizioni istituite dal governo cinese sulle importazioni di rottami metallici per lottare contro l’inquinamento ambientale hanno provocato un drammatico calo dell’import di rame.

Tra l’altro, tutte queste restrizioni dovevano addirittura essere il preludio di un divieto assoluto di importare “spazzatura straniera“, che doveva entrare in vigore nel 2020. Tuttavia, la pandemia di COVID-19 e la mancanza di chiarezza da parte del governo hanno rallentato il processo e creato molta confusione. Perciò, molte aziende cinesi di trasformazione (peraltro altamente redditizie) hanno deciso di trasferirsi all’estero proprio mentre le catene di approvvigionamento di rame a livello globale stavano entrando in crisi per la pandemia.

Come ha ben spiegato Research and Markets, la pandemia ha creato una carenza di rottami di rame, costringendo il governo cinese ad esentare le importazioni di rottami di rame dal divieto che valeva per i rifiuti. Il cambiamento di politica riguardo ai materiali riciclabili di qualità superiore ha fatto aumentare le importazioni nel 2021 dell’80%, a 1,7 milioni di tonnellate.

C’è domanda e mancanza di offerta? Allora c’è bisogno di rottami di rame

Ma oltre alla Cina, sono entrati sul palcoscenico globale dei rottami di rame anche altri due paesi asiatici: l’Indonesia e la Malesia. Sono loro che hanno assorbito grandi quantità di scarti da lavorare e poi da esportare in Cina. Secondo S&P Global Market Intelligence, proprio questi due paesi stanno elaborando nuove nuove linee guida per le importazioni di rottami metallici per favorire la lavorazione di materiali contenenti rame.

In questo contesto è facile capire come le prospettive per il mercato del rottame di rame siano favorevoli. Il rame è un materiale chiave in molti settori e, nel tempo, si sono sempre verificati problemi per una fornitura insufficiente, o perché la domanda eccedeva la capacità di produzione delle miniere o perché la produzione mineraria rallentava. In tutti questi casi è il rottame di rame ad aiutare il mercato a non perdere completamente l’equilibrio.

Insomma, quando c’è domanda e mancanza di offerta allora c’è bisogno di rottame di rame, cosa che accadrà sempre più spesso nei decenni che ci aspettano.

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