Cinesi a caccia dei tesori dell’Occidente: i rottami metallici

I cinesi, per soddisfare il fabbisogno interno di materia prima, sono alla caccia di rottami. Una febbrile ricerca di metallo in tutto il mondo.

È mattino presto quando Mr. Zhou Zeng arriva a Springfield (Stati Uniti), alla American Scrap Metals Inc.

Mr. Zhou conosce bene il mercato dei rottami metallici e compra tutto quello che riesce a trovare per spedirlo in Cina. Quella di oggi è soltanto la sua prima tappa della giornata, che lo porta da una parte all’altra degli Stati Uniti, percorrendo in soli 26 giorni quasi 16.000 chilometri.

Alla stessa ora, dall’altra parte dell’oceano, in Italia, Mr. Lai Chung, collega di Zhou, sta facendo la stessa cosa. È appena arrivato davanti alla Metalferro Italiana Srl (i nomi sono di fantasia), per acquistare rottami che verranno spediti in Cina.

Migliaia e migliaia di tonnellate di rottami in viaggio verso la Cina

Il risultato di tutto questo? Migliaia e migliaia di tonnellate di rottami, del valore di milioni di euro, che lasciano i paesi occidentali alla volta della Cina.

Zhou e Lai sono soltanto due dei commercianti cinesi che viaggiano in tutto l’Occidente a caccia di rottami. Probabilmente, sono qualche centinaio i cinesi che, come loro, acquistano prodotti che europei ed americani non si curano troppo di trattenere: fili, cavi e altri tipi di rottami, soprattutto di rame.

Il lavoro dei commercianti cinesi di rottame è molto importante per il loro paese. Nel 2012, la Cina ha rappresentato il 43,1% di tutta la domanda globale di rame, corrispondente a più di cinque volte gli acquistati dagli Stati Uniti nello stesso anno. Qualsiasi economia moderna non ha alcuna possibilità di crescita senza il rame.

Una fame insaziabile di scarti metalli

Per ottenere il metallo rosso ci sono soltanto due modi: scavare buche profonde nella terra (le miniere), oppure raccogliere rottami. Dalla metà degli anni 1990, la Cina ha intrapreso entrambe le strade, ma i rottami rappresentano oltre la metà di tutta la produzione di rame cinese per ogni anno (nel 2000 la percentuale raggiunse addirittura il 74%).

Essendo la Cina ancora un’economia in via di sviluppo, gli scarti metallici prodotti internamente non sono in quantità tale da garantire l’autosufficienza. Perciò, durante l’ultimo decennio, ha importato oltre il 70% del rame che utilizza.

Nel frattempo, Stati Uniti ed Europa, che buttano via molti più rottami di metallo di quelli che possono usare, sono diventati mercati attraenti per i commercianti cinesi di rottami.

Sono loro che, riciclando i rottami in grandi quantità, svolgono il compito più importante per consentire uno sviluppo sostenibile del pianeta. In altre parole, sono il collegamento diretto tra i cestini dei rifiuti occidentali e la Cina.

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