Chi ha accumulato più oro nel 2013?

Il mercato mondiale dell’oro fisico sta attraversando un periodo di profondi cambiamenti. È la premessa di un cambiamento anche negli equilibri finanziari mondiali?

Per decenni, e forse per secoli, l’India è stato il paese con i maggiori consumi di oro. Tuttavia, dai dati più recenti, la Cina ha consumato più di 1.000 tonnellate d’oro durante il 2013 e molti credono che diventerà il più grande consumatore mondiale, superando l’India.

Secondo il China Gold Council, la Cina ha consumato 1.176,4 tonnellate nel 2013, con un aumento di circa il 41% rispetto all’anno precedente. Per Thomson Reuters GFMS i consumi cinesi hanno superato quelli indiani, fermi a 987 tonnellate nel 2013.

L’aumento dei consumi è dovuto anche ad un crescente benessere dei consumatori cinesi, insieme alla mancanza di restrizioni normative per gli investimenti in metalli preziosi.

Ma il motore principale della crescita dei consumi di metallo giallo sono stati i prezzi molto bassi disponibili sul mercato internazionale. A partire dal secondo trimestre 2013,  i consumatori cinesi, soprattutto donne, hanno acquistato gioielli  (+43% rispetto al 2012) e lingotti (+57% rispetto al 2012).

Qualcuno pensa che il calo dei prezzi abbia spinto anche la banca centrale cinese a comprare oro. La banca centrale sostiene che le proprie riserve d’oro sono ferme a 1.054 tonnellate dal 2009, ma secondo il Financial Times, i dati diffusi dal China Gold Council fanno pensare che presto verrà dichiarato l’aumento delle riserve d’oro della banca centrale cinese.

Secondo gli ultimi dati ufficiali, la Cina ha importato una quantità di oro ancora maggiore di quanto consumato. Infatti ha importato, tramite Hong Kong, circa 1.158 tonnellate e ha prodotto lingotti per 428 tonnellate. Inoltre ha importato una quantità d’oro imprecisata attraverso Shangai.

In sintesi, il consumo teorico arriva a 1.700 tonnellate, cioè circa 500 tonnellate in più di quanto dichiarato ufficialmente. Queste 500 tonnellate potrebbero essere finite nei forzieri della banca centrale cinese, che non è obbligata da nessuna legge a rivelare le proprie riserve auree.

Tutto sembra dimostrare che la politica finanziaria cinese sta continuando nella direzione intrapresa ormai da anni, per raggiungere il primato nelle riserve di oro mondiale e per alterare a suo favore gli equilibri finanziari mondiali.

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