È noto a tutti che nel settore del riciclo dei rottami metallici esistono molte opportunità di guadagno e che gli interessi economici in gioco sono molto grandi.
Ma, come in tutti i settori economici, esistono anche delle aree grigie, dove abbondano disonestà, furberie, illeciti e veri e propri reati. Trattando di disonestà, spesso accade che chi compra rottami faccia conto sulla mancanza di informazione del proprio fornitore, per realizzare profitti assai maggiori del dovuto.
I 10 comandamenti per chi vuole vendere rottami
Ecco perciò un decalogo che può essere d’aiuto ai neofiti. Dieci domande che chiunque, vendendo i propri rottami senza essere un professionista del settore, dovrebbe farsi, dandosi anche delle risposte da considerare con la massima attenzione.
- Conosci la lega di cui è composto il tuo rottame?
- Conosci perfettamente il prezzo di mercato aggiornato?
- Hai chiesta di agganciare il prezzo a qualche indice di riferimento disponibile pubblicamente (come per esempio le quotazioni di qualche borsa metalli)?
- La società a cui vendi il tuo rottame ha tutte le autorizzazioni e le certificazioni in regola?
- Quale è il peso esatto del rottame che vuoi vendere?
- Conosci il prezzo al chilogrammo o al quintale o alla tonnellata?
- Sai se esistono alcuni costi nascosti e quali sono?
- Conosci esattamente le impurità contenute nel tuo rottame?
- Hai chiesto la ricevuta della vendita del tuo rottame, con i dettagli del peso, del prezzo e delle impurità?
- Conosci bene la società a cui vendi il tuo rottame?
Certamente, questo decalogo potrà far sorridere chi si occupa professionalmente di rottami, poiché il business del riciclo è assai più complicato e articolato e richiede esperienze difficilmente riassumibili in poche righe, ma potrebbe essere di grande aiuto per tutti coloro che approcciano questo insidioso mercato per le prime volte.
Non resta che augurare buoni affari a tutti…
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