Mercoledì è stato un giorno da ricordare per l’esplorazione spaziale, con il successo dell’atterraggio del lander Philae su una cometa.
È la prima volta che un veicolo spaziale costruito dall’uomo è atterrato sulla superficie di una cometa, in questo caso la 67P/Churyumov-Gerasimenko. La sonda Rosetta è a caccia di questa cometa, larga circa quattro chilometri, dal 2004 e l’atterraggio del lander conclude un percorso di 6,4 miliardi di chilometri nello spazio.
Come una fionda, la sonda ha girato intorno alla Terra per tre volte e una volta intorno a Marte prima di guadagnare abbastanza velocità per inseguire la cometa.
Il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, Jean-Jacques Dordain, ha detto: “Questo è un grande passo in avanti per la nostra civiltà“.
Un affermazione che non esagera per nulla la realtà, poichè l’atterraggio sulla cometa darà ai ricercatori opportunità mai viste prima per studiare la cometa e, auspicabilmente, verificare la teoria che le comete hanno portato la materia organica e l’acqua sulla Terra miliardi di anni fa.
Il lander estrarrà dalla superficie della cometa dei campioni di materiale che verranno analizzato a bordo.
L’atterraggio sulla cometa non è soltanto una conquista per l’esplorazione spaziale, ma anche per le speranze di tutti quei progetti che ambiscono ad estrarre risorse naturali dagli asteroidi. Ambizioni che avevano subito un brutto colpo a fine ottobre, quando il razzo Antares della Orbital Sciences era esploso in una gigantesca palla di fuoco sopra la sua rampa di lancio appena 6 secondi dopo il lancio.
A bordo di quel razzo c’erano apparecchiature della Planetary Resources, una società che sta lavorando da anni per rendere possibile l’estrazione di minerali e altre risorse dagli asteroidi (“Planetary Resources, la società che prepara miniere robotizzate nello spazio“). La società ritiene che gli asteroidi giochino un ruolo chiave nello sviluppo di una futura economia dello spazio e che possano permettere all’umanità di diventare una specie multi-planetaria.
Mentre l’esplosione del razzo Antares ha scosso la fiducia in progetti del genere, l’atterraggio del lender Philae su una cometa nello spazio ha rinvigorito le speranze dell’esplorazione mineraria spaziale.
E i progetti in questa direzione sono numerosi. La Russia, per esempio, sta portando avanti un progetto per aprire una miniera sulla Luna. Una squadra di scienziati russi ha individuato nell’emisfero sud della Luna la posizione perfetta per l’estrazione di terre rare. L’avvio del progetto è previsto per il 2016.
Sempre più persone sono convinte che lo spazio sarà la prossima frontiera dell’umanità.