Top 20 produttori mondiali di acciaio. Il baricentro è tutto ad Est

Il 2024 ha confermato la fase di stabilizzazione del mercato dell’acciaio. La produzione globale si è attestata a 1,884 miliardi di tonnellate, leggermente inferiore rispetto al 2023, quando erano state raggiunte 1,904 miliardi di tonnellate. Dietro questi numeri una cosa è molto chiaro e cioè che la leadership mondiale continua a parlare cinese.

Il colosso China Baowu Group si è confermato ancora una volta al vertice della classifica, con una produzione di 130,09 milioni di tonnellate. Un volume quasi doppio rispetto al suo più diretto inseguitore, ArcelorMittal, fermo a 65 milioni di tonnellate. Al terzo posto troviamo Ansteel Group, anch’esso cinese, con 59,55 milioni di tonnellate.

La prima azienda non cinese a comparire in classifica è la giapponese Nippon Steel Corporation, che con 43,64 milioni di tonnellate si conferma il principale produttore al di fuori dei confini cinesi.

L’Europa cerca di resistere cambiando pelle

In Europa la situazione è assai differente. La tedesca Thyssenkrupp rimane il player principale con 10,26 milioni di tonnellate, mentre gruppi storici come Voestalpine non compaiono più nella top 50 mondiale. Il Vecchio Continente, pur non riuscendo a reggere il confronto con i giganti asiatici, punta su strategie differenti, orientate alla modernizzazione degli impianti, alla decarbonizzazione e alle tecnologie di nicchia.

Il quadro che emerge dal 2024 vede il baricentro della siderurgia mondiale in Asia. Cina e India non solo detengono i volumi maggiori, ma influenzano direttamente i prezzi, l’innovazione tecnologica e le politiche ambientali dell’intero comparto. Europa e Stati Uniti, pur mantenendo un ruolo di rilievo, si trovano costretti a inseguire attraverso l’efficienza e la sostenibilità.

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