Terre rare nel 2019: sono le auto elettriche il fattore decisivo

Sarà la produzione di autoveicoli elettrici a guidare la domanda di terre rare nel 2019. Ecco tutte le riflessioni degli addetti ai lavori…

Durante lo scorso anno, dei 17 elementi delle terre rare (REE), alcuni si sono dimostrati più rari di altri. Come nel caso del neodimio e del praseodimio che hanno beneficiato di una forte domanda.

Nel futuro, si prevede che ci sarà una crescita della domanda di metalli utilizzati per realizzare magneti ad alta resistenza per le turbine eoliche e per i motori delle auto elettriche (EV).

In realtà, a fine 2017, c’era chi speculava sulle aspettative di forti aumenti di prezzo di neodimio e praseodimio. Cosa che però non si è verificata nella misura sperata. Anche perché tutto il settore delle terre rare si stava faticosamente riprendendo da un lungo periodo di calo dei prezzi (2016).

Il 2018 è stato l’anno di una lenta ripresa dei prezzi

Lo scorso anno era iniziato senza scossoni, fino al momento in cui Tesla ha annunciato che avrebbe utilizzato motori magnetici a base di neodimio. L’annuncio ha subito suscitato aspettative di un aumento dei prezzi. Ma, pur in crescita nel primo trimestre, i prezzi sono scesi ai livelli di fine 2017. Il calo è stato del 5% da inizio anno ed ha raggiunto 45 dollari per chilogrammo a partire da fine novembre.

Anche nel 2018 ci sono state preoccupazioni circa possibili interruzioni delle forniture da parte della Cina, il più grande produttore mondiale. I nuovi protocolli ambientali in vigore nel paese e la repressione della produzione illegale potevano creare seri problemi di approvvigionamento.

Altre preoccupazioni sono arrivate dall’intenzione degli Stati Uniti di introdurre dazi sulle importazioni di terre rare, nel quadro della guerra commerciale con la Cina. La cosa alla fine non si è verificata ma, a fine anno, la Cina ha annunciato che potrebbe ridurre le forniture esterne, per soddisfare solo i produttori cinesi.

Per il 2019 le aspettative sono alte, ma gli analisti invitano alla prudenza

Sarà il mercato delle auto elettriche a determinare il destino dei prezzi delle terre rare nel 2019. Infatti, nel corso di quest’anno, continuerà il passaggio di sempre più produttori automobilistici dai veicoli tradizionali a quelli elettrici.

In questo contesto, il grande punto interrogativo per le case automobilistiche non cinesi è “dove troveremo le terre rare che serviranno per costruire tutti i veicoli elettrici che abbiamo promesso al mondo?“. Inoltre, a complicare la situazione, ci si metterà anche la guerra commerciale in corso tra USA e Cina.

In ogni caso, ci sono tutte le condizioni favorevoli ad una crescita dei prezzi. Per questo motivo, sono nate molte speculazioni sul fatto che il 2019 sarà un buon anno per le terre rare, con una crescita della domanda che si tradurrà in un aumento dei prezzi, soprattutto per neodimio, praseodimio, disprosio e terbio.

Se la crescita di EV (compresi i veicoli ibridi) raggiungerà il 20% all’anno, come previsto da Roskill, ci sarà un aumento della domanda di terre rare pari al 5% per anno.

Tuttavia, gli analisti evidenziano anche che il processo di elettrificazione a livello globale potrebbe richiedere ancora uno o due anni prima che si traduca in un forte aumento della domanda.

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