Outlook argento 2018: prezzi in salita o in discesa?
Dopo un 2017 decisamente poco brillante, molti si chiedono se i prezzi dell’argento saliranno nel corso di quest’anno. Ecco cosa ne pensano gli esperti e gli analisti…
Dopo un 2017 decisamente poco brillante, molti si chiedono se i prezzi dell’argento saliranno nel corso di quest’anno. Ecco cosa ne pensano gli esperti e gli analisti…
Dopo un anno di moderata crescita, le attese per l’oro non sono troppo ottimiste, a meno che non si verifichi quello che qualcuno teme da tempo: lo scoppio della bomba del debito pubblico degli Stati Uniti.
Ron Paul, politico americano esponente della corrente libertaria, ha detto che non sarebbe per nulla sorpreso di assistere ad un crollo del mercato azionario e ad un balzo dell’oro a 1.900 dollari entro ottobre.
L’oro continua a scontrarsi con il dollaro americano che lo sta schiacciando verso il basso, senza nessuna speranza per i prezzi dei metalli preziosi.
I prezzi dell’oro sono crollati del 2,6% raggiungendo i minimi di 10 mesi, mentre quelli dell’argento hanno perso circa il 7% in una sola giornata.
Il prezzo dell’oro è sceso del’11% dal suo valore di 1.337 dollari per oncia dopo i risultati delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
I tassi d’interesse sul dollaro americano segnalano che sta arrivando un temporale su tutti i mercati finanziari mondiali.
Qualcuno la chiama “la calma prima della tempesta”, mentre i meno pessimisti credono si tratterà solo di una correzione. Di certo, il sentimento degli investitori verso i metalli preziosi sta cambiando…
Ecco come e perché gli annunci della Federal Reserve degli Stati Uniti circa i tassi di interesse, impattano su oro e argento.
Anche se l’ultima svalutazione dello yuan non ha provocato terremoti finanziari, potrebbe essere un segnale preoccupante per molti mercati, compresi quelli dei metalli.
Per i prezzi dell’oro, una prima parte dell’anno come questa non si vedeva da almeno 30 anni. Certe mode non vanno mai in pensione…
È assai probabile che i prezzi del metallo giallo toccheranno i 1.000 per oncia se la Federal Reserve americana alzerà i tassi di interesse nella riunione dei prossimi giorni.
540 miliardi di dollari per riacquistare azioni proprie, soltanto nel 2014, sono lo specchio di mercati azionari che si reggono su prezzi gonfiati, che non rispecchiano la reale redditività della maggior parte delle aziende quotate.
L’ultima intervista rilasciata da Ron Paul alla CNBC non lascia nessuno spazio all’ottimismo: le attuali politiche delle banche centrali porteranno, presto o tardi, ad una drammatica svalutazione monetaria.