La SRE Minerals Limited, società con sede nel Regno Unito, ha da poco annunciato la scoperta di un grande deposito di terre rare (REE – Rare Earth Elements) in Corea del Nord.
La scoperta potrebbe essere uno dei più grandi depositi di terre rare del mondo, ma sono ancora in corso ulteriori esplorazioni nelle zone interessate.
Inoltre la società ha stretto un accordo di joint venture, della durata di 25 anni, con la Korea Natural Resources Trading per i diritti sullo sfruttamento del nuovo deposito di terre rare di Jongju, a nord di Pyongyang. La joint venture ha dato vita ad una nuova società, con sede alle Isole Vergini Britanniche, che prende il nome di Pacific Century Rare Earth Minerals Ltd.
Secondo le stime iniziali, il deposito ammonta a circa 6 miliardi di tonnellate di minerali, comprendenti sia terre rare leggere che terre rare pesanti. Il valore del deposito è di migliaia di miliardi di dollari e potrà produrre, come sottoprodotti, anche fluorite, apatite, zircone, nefelina, feldspato e ilmenite.
Il nuovo deposito in Corea del Nord, porta a raddoppiare le attuali riserve mondiali conosciute di ossidi di terre rare.
Per l’Asia Times, una scoperta di riserve di terre rare tanto importante, significa un grosso miglioramento delle prospettive economiche per tutta la Corea del Nord. Infatti, secondo gli analisti, anche senza riforme o cambiamenti strutturali nel paese, i nuovi giacimenti di terre rare porteranno ad un miglioramento delle condizioni economiche e ad una maggiore prosperità per tutta la popolazione. Inoltre, i benefici economici attesi, potranno portare a relazioni internazionali più distese.
Anche se l’interesse degli investitori esteri per la Corea del Nord è recentemente cresciuto grazie a nuove infrastrutture, l’entità della nuova scoperta ha acceso un vero e proprio interesse internazionale per investire nel paese.
Certamente, è ancora molto difficile per le imprese straniere fare affari con la Corea del Nord. Ad esempio, il paese non ha relazioni con il Giappone ed è ancora tecnicamente in guerra con la Corea del Sud.
Inoltre le strutture del paese, benché in miglioramento, sono ancora molto scarse, con la conseguenza di rendere assai più costoso qualsiasi investimento, soprattutto nel settore minerario.
Ma l’interesse di moltissimi paesi ad infrangere il monopolio della Cina nel settore delle terre rare, che controlla oltre il 95% della produzione mondiale, potrebbe portare al superamento di tutte le difficoltà.
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