Come ormai si vocifera da mesi, il London Metal Exchange (LME) sta perdendo il contratto del nichel. Volumi e liquidità di uno dei metalli cardine della borsa di Londra sono drasticamente diminuiti dallo scorso marzo. Tra le cause, la perdita di fiducia di molti traders e banche nella trasparenza e nella corretta gestione del contratto da parte delle autorità londinesi.
Dopo il disastro LME di marzo gli operatori cercano alternative
Per anni, i prezzi del nichel LME sono stati il riferimento globale per produttori e consumatori che utilizzavano il metallo per l’acciaio inossidabile e per le batterie per i veicoli elettrici. Tuttavia, dopo il disastro LME dello scorso marzo, che ha visto i prezzi raddoppiare a oltre 100.000 dollari per tonnellata nel giro di poche ore, molti operatori del settore se ne stanno alla larga dal nichel LME e preferiscono modi alternativi per fissare il prezzo dei loro contratti.
La conseguenza di tutto ciò è che si creeranno nuovi spazi per quelle istituzioni finanziarie che riusciranno a prendere il posto del LME sul mercato del nichel.
Come riferisce Reuters, la prima istituzione a farsi avanti è l’americana CME Group, la borsa merci di Chicago, che intende lanciare un contratto sul nichel regolato con i prezzi raccolti da una piattaforma lanciata dalla britannica Global Commodities Holdings (GCH).
Entro fine marzo ci sarà la nuova piattaforma del CME
Certamente, l’LME farà di tutto per non perdere il contratto del nichel, cercando in qualche modo un rilancio nonostante fino ad oggi i volumi abbiano continuato a scendere. A dicembre sono crollati del 45% rispetto all’anno precedente, a novembre la perdita è stata del 51%, a ottobre del 54% e a settembre del 40%. Se qualcuno si domanda cosa comporti la perdita di volumi la risposta è semplice: per tutti i settori industriali che utilizzano nichel, l’illiquidità significava che i prezzi non rappresentano i fondamenti del mercato, quindi non sono un riferimento che si possa utilizzare.
Ad oggi non esistono alternative valide al contratto LME, soprattutto per i consumatori al di fuori della Cina. Infatti, esiste un contratto sul nichel allo Shanghai Futures Exchange (SHFE) ma non è facile da usare per chi non è cinese (è necessaria l’affiliazione ad un’entità locale e il prezzo è in yuan).
Tornano alla nuova piattaforma CME, sappiamo che dovrebbe essere lanciata entro la fine di marzo e che sarà aperta solo a consumatori, produttori e commercianti che operano sul mercato fisico. Insomma, niente fondi o algoritmi per evitare speculazioni.
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