Il nichel non ha festeggiato il 2015 come il suo anno migliore, dal momento che i prezzi sono scesi e la produzione è leggermente aumentata (2.450.000 tonnellate contro 2.530.000 tonnellate prodotte nel 2014).
I due principali fattori che hanno determinato la discesa dei prezzi sono stati il calo dei tassi di crescita della produzione mondiale di acciaio e l’entrata in funzione di nuove raffinerie in Canada e Madagascar.
Tuttavia, nonostante i deboli prezzi e l’eccesso di offerta, sono in progetto nuovi progetti di estrazione e nuovi impianti in previsione di una inversione di tendenza nell’economia globale.
Ecco una panoramica completa, secondo i dati dello US Geological Survey (USGS), di quali sono stati i primi 10 paesi produttori di nichel nel 2015.
- FILIPPINE (produzione mineraria: 530.000 tonnellate). Il paese ha approfittato del divieto di esportazione dell’Indonesia per vendere grandi quantità di metallo in Cina, con un aumento del 24% nei primi dieci mesi dell’anno. Le Filippine detengono riserve di nichel per 3,1 milioni di tonnellate.
- RUSSIA (produzione mineraria: 240.000 tonnellate). Produzione stabile per la Russia che prevede di aumentare la produzione di nichel nei prossimi anni.
- CANADA (produzione mineraria: 240.000 tonnellate). Incremento della produzione canadese, dove l’intero comparto minerario è molto prudente circa gli sviluppi futuri, in attesa di un cambio di marcia del mercato.
- AUSTRALIA (produzione mineraria: 234.000 tonnellate). Con i prezzi del nichel al livello più basso da oltre un decennio a causa della discesa della domanda cinese, le aziende australiane hanno drasticamente tagliato posti di lavoro e investimenti.
- NUOVA CALEDONIA (produzione mineraria: 190.000 tonnellate). Aumento della produzione per questi territori francesi nel Sud Pacifico che vantano circa un quarto delle riserve mondiali di nichel.
- INDONESIA (produzione mineraria: 170.000 tonnellate). Drastico calo della produzione in Indonesia, che fino a due anni fa era il più grande produttore di nichel del mondo. Il divieto di esportare minerale per difendere la propria industria metallurgica, risale a gennaio 2014.
- BRASILE (produzione mineraria: 110.000 tonnellate). Il principale produttore del paese è Vale, che ha prodotto 73.500 tonnellate, con un incremento del 6,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
- CINA (produzione mineraria: 102.000 tonnellate). Produzione cinese sostanzialmente stabile con la conferma del paese come primo produttore di Nickel Pig Iron (NPI), un ferro-nichel low-grade utilizzato per produrre acciaio. La Cina ha in programma di tagliare la propria produzione di almeno il 20% nel corso di quest’anno.
- COLOMBIA (produzione mineraria: 73.000 tonnellate). Problemi di produzione hanno afflitto la BHP Billiton nella miniera di Cerro Matoso, a Montelibano, dove i lavoratori hanno scioperato causando perdite per 26 milioni di dollari e costringendo l’azienda a dichiarare la forza maggiore.
- CUBA (produzione mineraria: 57.000 tonnellate). La corsa agli investimenti nel paese è iniziata, anche se con effetti modesti sull’industria mineraria, dopo la storica riconciliazione con gli Stati Uniti.