Previsioni 2022 per le terre rare. I prezzi di quelle magnetiche saliranno

Quali sono le prospettive e come si muoveranno i prezzi nel 2022? Esperti ed analisti condividono le loro previsioni su questo settore complicato ma strategico.

Il mercato delle terre rare (REE) continua a raccogliere l’interesse di investitori e governi di tutto il mondo. Così è stato nel 2021 e lo stesso sarà nel corso di quest’anno.

Nel decennio che abbiamo davanti, sono le terre rare utilizzate nei magneti ad alta resistenza, presenti in gran parte delle tecnologie più recenti, che costituiscono un obiettivo strategico per i paesi di tutto il mondo, soprattutto per quelli occidentali che si trovano attualmente a dipendere totalmente dalla Cina.

2021, un anno positivo per il settore

Durante lo scorso anno, la dinamica dell’offerta e della domanda di terre rare è stata abbastanza incerta, con la maggior parte degli analisti che hanno continuato a manifestare ottimismo. Tuttavia, il consumo delle cosiddette terre rare magnetiche (neodimio, praseodimio, disprosio e terbio) è cresciuto, sia in termini di volume che di valore.

Per quanto riguarda invece l’offerta, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno scorso, i prezzi di alcuni ossidi, metalli e leghe hanno raggiunto i massimi da 10 anni. Per esempio, l’ittrio ha guadagnato circa il 120% su base annua, mentre l’olmio circa il 136%.

Certamente, il colpo di stato militare in Myanmar ha irrigidito l’offerta, dal momento che il paese produce la maggior parte delle terre rare pesanti lavorate nel sud della Cina. Inoltre, a metà dell’anno scorso, con la pandemia che si stava diffondendo, il confine tra Cina e Myanmar è stato chiuso e il commercio è stato interrotto per sei mesi, sostenendo un aumento dei prezzi di concentrati, ossidi, metalli e leghe.

Il grande dubbio del 2022: ci sarà carenza di chip?

Non è un mistero che prevedere un mercato poco trasparente, monopolizzato e che si muove con logiche molto differenti rispetto alla maggior parte delle materie prime, è un affare piuttosto complicato.

Nonostante ciò, è abbastanza chiaro che nel 2022 un fattore chiave per le terre rare sarà quello della carenza o meno di chip. Se la carenza globale di chip diminuirà, consentendo al settore auto di tornare alla normalità, la domanda di tutte le principali terre rare, lantanio e cerio compresi, crescerà. Ma se la carenza di chip continuerà ad ostacolare la produzione di autoveicoli, la domanda di cerio e lantanio ne risentirà negativamente.

In termini di domanda, se le tecnologie energetiche emergenti continuano a crescere, è probabile che la le regioni grandi consumatrici, come Cina, Giappone, Europa, Stati Uniti e Corea del Sud, avranno necessità di una quantità ancora maggiore di terre rare. E se la domanda continua a crescere a questo ritmo, l’offerta dovrà aumentare per soddisfare la necessità a livello globale, con la Cina che rimane il protagonista in termini produttivi.

Anche se esistono diversi progetti di nuovi impianti al di fuori della Cina, la maggior parte delle possibili nuove forniture di quest’anno è ancora made in China. Secondo Adamas Intelligence, anche nel 2022, la Cina aumenterà la produzione.

Come si muoveranno i prezzi?

Dopo un 2021 che ha visto aumentare il prezzo della maggior parte dei prezzi delle terre rare, nel corso di quest’anno i rialzi potrebbero essere più selettivi. I prezzi di alcune delle terre rare più critiche, come neodimio e praseodimio (NdPr) e terbio, sono raddoppiati negli ultimi 12 mesi, ma si spera che quest’anno possano stabilizzarsi.

Gli analisti prevedono che ci potrebbe essere un deficit di NdPr per la produzione di magneti ad alte prestazioni per veicoli elettrici e turbine eoliche. Di contro, è probabile che vedremo ad un’offerta eccessiva di lantanio e cerio, con prezzi al ribasso.

Ad ogni modo va considerato che, anche quest’anno, ci sarà tensione tra domanda e offerta visto che si tratta di un mercato dove non ci sono scorte di approvvigionamento a cui attingere quando si verificano delle interruzioni nelle forniture. Ecco perché gli esperti avvisano che, se ci saranno problemi sul fronte dell’offerta, i prezzi saliranno immediatamente.

Dal punto di vista degli investitori val la pena sottolineare come il maggiore potenziale di rialzo per il 2022 sia quello delle terre rare magnetiche, vale a dire neodimio, praseodimio, disprosio e terbio.

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