Il nichel nel 2023: aspettative, tendenze e prezzi

Le previsioni per il nichel nel prossimo anno. Domanda, offerta, prezzi e umori dai più autorevoli esperti del mercato.

Per il nichel il 2022 è stato un anno clamoroso, che ha visto per la prima volta nella storia del metallo i prezzi arrivare a 100.000 dollari per tonnellata. Un picco durato poco, ma che è stato indicativo di una volatilità estrema in un mercato che vede l’acciaio inossidabile come driver principale, mentre sta crescendo l’uso del nichel nelle batterie per veicoli elettrici.

2022, l’anno dei prezzi record

Come accennato, quest’anno, sul mercato del nichel è accaduto l’inimmaginabile. Nel primo trimestre, in soli due giorni, i prezzi sono saliti di oltre il 250% e il London Metal Exchange (LME) ha deciso di sospendere le negoziazioni e annullare alcune operazioni. Entro la metà dell’anno i prezzi erano già scesi a 22.000 dollari, più o meno lo stesso livello con cui era cominciato il 2022.

Con le scorte nei magazzini LME sempre più basse, i prezzi si sono ripresi, non senza molta volatilità. A inizio dicembre il nichel superava i 31.000 dollari, circa lo stesso livello a cui viene scambiato negli ultimi giorni di quest’anno.

Secondo gli esperti, l’eccessiva volatilità che ha accompagnato tutto il 2022 è destinata a continuare, almeno fino a quando gli operatori del mercato non sentiranno di potersi fidare del contratto del nichel della borsa di Londra.

Come si muoveranno i fondamentali nel 2023?

Secondo ING Group, quest’anno il mercato globale del nichel registrerà un surplus, principalmente per il metallo di Classe 2, che comprende ferronichel e ghisa (NPI). Al contrario, il mercato di Classe 1 (quello consegnabile nei magazzini LME) è scarso, con le scorte di borsa che sono diminuite di circa 50.000 tonnellate dall’inizio dell’anno e recentemente hanno toccato il minimo di 14 anni, al di sotto delle tre settimane di consumo.

Il nichel è uno dei tanti metalli il cui utilizzo è stato danneggiato dalla rigorosa politica cinese zero-COVID, che ha frenato il settore dell’edilizia e quindi dell’acciaio. Non va infatti dimenticato che l’acciaio inossidabile è responsabile del 70% del consumo di nichel, mentre il settore delle batterie, pur in rapida crescita, rappresenta al momento solo il 5% della domanda totale. Per questo, ci sono molte aspettative sull’allentamento delle politiche cinesi anti-COVID che potrebbero avere un effetto significativo sul mercato dell’acciaio.

Per quanto riguarda l’offerta, sarà l’Indonesia la chiave per capire il mercato nei prossimi mesi. Il paese continuerà infatti ad aumentare la produzione per soddisfare la domanda. Secondo l’International Nickel Study Group, nei primi sette mesi del 2022 la sua produzione è già aumentata del 41% su base annua. Quest’anno, l’Indonesia risulterà aver prodotto da 1,25 milioni a 1,5 milioni di tonnellate di nichel, oltre il 40% della produzione mondiale mineraria (previsioni dello US Geological Survey).

Indubbiamente, questo fattore eserciterà una certa pressione al ribasso sui prezzi del nichel.

Previsioni dei prezzi per il 2023

Sempre secondo ING Group, l’eccedenza di mercato farà scendere i prezzi, soprattutto nel breve termine. Nei primi due trimestri del prossimo anno le quotazioni potrebbero oscillare tra i 20.000 e i 20.500 dollari, per poi aumentare gradualmente fino a 21.000 dollari nel terzo trimestre e a 22.000 dollari nel quarto trimestre.

Anche gli analisti di FocusEconomics non sono ottimisti per il prossimo anno considerando che la recessione economica globale è un rischio al ribasso, mentre le possibili interruzione dell’offerta russa di nichel per le sanzioni occidentali, sono un rischio al rialzo.

Anche se a lungo termine l’aumento dei veicoli elettrici alimenterà la domanda di batterie e di un componente chiave come il nichel, per il 2023 FocusEconomics prevede prezzi medi di 20.366 dollari, contro una media del 2022 di 21.559 dollari.

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