Secondo il direttore finanziario di Vale, la multinazionale mineraria brasiliana particolarmente focalizzata sul ferro, il costo per trasformare il settore minerario e quello siderurgico in industrie a zero emissioni di carbonio potrebbe superare i mille miliardi di dollari.
I costi stimati sono maggiori del valore di tutti i produttori di acciaio del mondo
Sono cifre che sono emerse alla conferenza Fronteiras da Mineração, durante la quale è stato sottolineato che tale enorme costo è superiore al valore dell’intera filiera siderurgica, stimato in poco meno di un trilione di dollari sommando il valore di mercato di tutti i produttori di acciaio del mondo.
La buona notizia, sempre secondo Vale, è che oggi non ci sono tecnologiche economicamente sostenibili per la generazione di energia a zero emissioni di carbonio. L’idrogeno è disponibile ma il problema è aumentare la scala e ridurre i costi. Attualmente, l’idrogeno costa il doppio di quanto dovrebbe essere per poterlo considerare nel processo di produzione dell’acciaio.
Guardando al futuro, l’adozione di tecnologie a zero emissioni di carbonio sarà probabilmente asimmetrica e piuttosto graduale. Alcuni paesi in grado di effettuare la transizione lo faranno più rapidamente. Ad esempio, l’Europa e gli Stati Uniti, con tutto il loro supporto e sussidi, si muoveranno più velocemente. La Cina probabilmente impiegherà un po’ più di tempo.
Come e quanto verrà tassato il carbonio?
In questo contesto sarà fondamentale il modo in cui i diversi paesi tasseranno il carbonio. La tassa sul carbonio è molto importante perché indirizzerà l’allocazione del capitale e fornirà incentivi ai produttori.
Come ha detto il direttore finanziario di Vale, “arriverà il momento in cui sarà necessario pagare, ad esempio, per vendere un pellet ad alta intensità di carbonio in Europa, e questo costringerà le aziende a prendere in considerazione soluzioni come le bricchette, che hanno un’impronta di carbonio inferiore“.
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