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Gli analisti della QWealth consigliano i metalli rari

In periodi finanziariamente tumultuosi e burrascosi come quelli odierni, alcuni analisti consigliano di investire fisicamente in metalli rari per diversificare il proprio portafoglio.

Oro e argento sono beni che proteggono contro il declino di monete deboli come il dollaro e l’euro. I metalli rari sono diversi da oro e argento poichè crediamo possano offrire nei prossimi anni un rendimento potenziale più elevato.

Hanno in comune di essere un investimento fisico e reale, qualcosa che si può toccare e sentire, che si può possedere fisicamente, al contrario dei prodotti finanziari elettronici quotati in tutte le borse valori. In caso di crisi finanziaria, crollo bancario o chiusure dei mercati, gli investimenti materiali saranno gli unici che varrà la pena di avere!

Più di 4.600 miliardi di dollari nel commercio mondiale (5% dell’economia del mondo) dipendono dai metalli rari. La Cina ha una posizione di quasi monopolio (97%) per la fornitura di molti di questi metalli, mentre paesi politicamente instabili come la Bolivia dominano la produzione di alcuni di questi metalli. La battaglia per garantire queste risorse vitali, renderà molto ricche alcune persone.

Anche se i prezzi dei metalli rari sono aumentati negli ultimi anni, gli acquirenti industriali non se ne sono curati troppo. Per esempio l’indio, fondamentale per televisori piatti, smartphone e pannelli solari è cresciuto dai 60 dollari al chilo (2003) ai 700 dollari al chilo (2011). Fino ad oggi, gli acquirenti industriali sono stati piuttosto compiacenti. Non si sono preoccupati di adottare coperture dal rischio prezzo come di solito fanno per metalli come argento o rame. Infatti hanno sempre fatto affidamento su un mercato che era in grado di fornire metalli rari “just in time”, pagando il prezzo che il mercato chiedeva. Ma le cose stanno cambiando e la disponibilità di questi metalli sta diventando drammaticamente scarsa.

INTRODUZIONE AI METALLI RARI

Cosa sono i metalli rari?

Tutti conoscono cosa sono i metalli preziosi: oro, argentoplatino e palladio. Così come esiste un altro insieme di metalli di uso più comune: ferro, rame, stagno, nichel, zinco, piombo e alluminio.

I metalli rari appartengono a un’altra categoria, chiamati anche metalli rari industriali o metalli tecnologici o storicamente metalli minori. Parliamo di metalli come gallioafnio, la cui produzione mondiale annua nel 2009 è stata di 78 e 25 tonnellate rispettivamente (consideriamo che la produzione di argento è stata di 21.000 tonnellate e quella di oro di poco più’ di 2.000 tonnellate). Questi metalli sono i componenti vitali per molti prodotti e processi industriali:

  • dispositivi elettronici come cellulari, Ipads, televisori, etc.;
  • sistemi di armamento avanzati;
  • pannelli solari e turbine a vento;
  • sistemi di stoccaggio dell’elettricità per batterie e celle solari.

Fino a quando il mondo necessiterà dell’elettronica e di fonti di energia alternativa, la domanda di questi metalli continuerà ad aumentare.

Fino al 2010, la maggior parte delle persone non conosceva questi metalli e la loro importanza in termini di applicazioni commerciali. In quell’anno, i metalli rari balzarono alla ribalta mondiale poichè la Cina fermò le spedizioni di terre rare verso il resto del mondo.

IL FATTORE CINA

cinaAlcuni dicono che tutto è cominciato (2010) quando il Giappone e la Cina iniziarono la disputa sui diritti di pesca in un gruppo diisole che sono stati a lungo oggetto di contestazione. I giapponesi arrestarono il capitano di un peschereccio cinese e la Cina reagì imponendo un embargo sulle esportazioni di terre rare in Giappone, paralizzando la produzione giapponese di elettronica. Le terre rare diventarono improvvisamente oggetto di intrighi internazionali. Divenne di dominio pubblico che la Cina controlla circa il 97% della produzione di terre rare del mondo. Improvvisamente, con l’embargo sulle esportazioni cinesi, divennero evidenti le terribili implicazioni industriale e politiche del monopolio cinese. I prezzi di minerali rari rischiano di aumentare a breve termine, perché la domanda mondiale supera le quote esportate dalla Cina. La ragione per cui la Cina sta contingentando le esportazioni è semplice: ha bisogno di metalli rari per la propria capacità produttiva attuale e ancora di più per i propri fabbisogni nel lungo termine.

Il rapido aumento del prezzo di mercato è dovuto semplicemente ad una domanda superiore all’offerta.

FONDI, SOCIETA’ E METALLO FISICO

Non esistono borse dove i metalli rari sono quotati e quindi non è possibile acquistare opzioni o futures su questi metalli. Per investire in metalli rari esistono tre possibilità: acquistare fondi d’investimento, acquistare azioni di società minerarie oppure comprare fisicamente i metalli.

Il primo fondo d’investimento lanciato sui metalli rari è il fondo REE, attualmente distribuito solo in Svizzera. Negli Stati Uniti è possibile investire nel fondo REMX (Market Vectors Rare Earth / Strategic Metals) oppure nel fondo Dacha Capital.

Per investire acquistando azioni di società minerarie è possibile scegliere tra le seguenti società: Avalon Rare Metals, Great Western Minerals, Lynas Corporation, Arafura Resources Limited, Quest Uranium Corporation, Rare Earth Resources, Molycorp e Quest Rare Minerals.

Al momento, l”unico gruppo a offrire metallo fisico per l’investitore privato, è Haines & Maassen in partnership con Schweizerische Metalhandel AG.

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