Apple, un gigante high-tech con un cuore di cerio

Anche iPad e iPhone devono la realizzazione di molte caratteristiche innovative all’utilizzo di terre rare. Ma il deficit atteso nei prossimi anni potrebbe avere l’effetto di una bomba ad orologeria.

Sempre più piccolo, più veloce e più intelligente. 

I progressi tecnologici hanno ridotto le dimensioni dei dispositivi elettronici dotandoli nel contempo di velocità sempre maggiori, intelligenza e nuove funzioni, tali da renderli sempre più indispensabile e parte della nostra vita quotidiana. Le terre rare hanno un ruolo cardinale nel campo dell’elettronica e delle tecnologie verdi e, a giudicare dal ritmo senza precedenti in cui il mondo sta utilizzando smartphone e tablet, la nostra dipendenza dalle terre rare è in aumento esponenziale. Dipendenza, che certo non si indebolirà se non verranno scoperte delle alternative.

Le terre rare, sono un gruppo di 17 metalli che appartengono alla famiglia dei metalli rari, dei quali neodimio, ittrio, lantanio, cerio, europio, terbio, disprosio, praseodimio e gadolinio sono quelli più utilizzati nel settore dell’elettronica, delle tecnologie verdi e delle industrie militare ed aeronautica.

È un fatto ben noto che l’iPhone e l’iPad, i due dispositivi della Apple, sono quasi interamente prodotti in Cina e che la maggior parte dei minerali delle terre rare si trovano proprio nei territori cinesi.

Il monopolio cinese del settore delle terre rare, con le recenti restrizioni all’esportazione, hanno spinto molte grande aziende di elettronica a stabilire i propri impianti di produzione in Cina. Grazie al basso costo della manodopera cinese, la maggior parte dei costi di produzione di un iPhone e di un iPad è riconducibile alle cosiddette spese tecniche e ai costi per le terre rare.

Una delle caratteristiche più innovative di iPhone e iPad è lo schermo. L’ittrio è utilizzato per produrre i fosfori bianchi e grigi mentre l’europio produce i fosfori rossi e funge anche da attivatore per i fosfori all’ittrio; i fosfori verdi sono prodotte invece dal terbio. Per produrre gli schermi a colori vengono usati anche disprosio, gadolinio, lantanio e cerio. Inoltre nella circuiteria, negli altoparlanti e nelle unità vibranti vengono usati neodimio e disprosio, grazie alle loro eccezionali proprietà magnetiche. Infine il lantanio è l’elemento essenziale per le batterie.

Anche se negli ultimi mesi i prezzi delle terre rare si sono ridimensionati e qualcuno spera che l’emergenza dovuta alla carenza di questi metalli sia terminata, il consumismo in forte espansione e la sempre maggior presenza di tecnologia nella vita quotidiana degli abitanti di questo pianeta, potrebbe creare un enorme deficit di disprosio, neodimio, terbio, europio e ittrio entro il 2015.

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