Lotta alla svalutazione in Venezuela: via 5 zeri dalle banconote

In un paese dove la moneta non si conta ma si pesa, il governo ha pensato di riuscire a battere l’iperinflazione togliendo 5 zeri dalle banconote.

La svalutazione della moneta di un paese è una brutta bestia. Difficile combatterla con le armi convenzionali, impossibile anche solo farle del solletico con provvedimenti di forma o di fantasia.

Come in Venezuela, dove la svalutazione del bolívar è diventata così feroce, da rovinare la vita a quasi tutte le persone. Vista la drammaticità della situazione, sembra irreale e tragicomica la decisione del governo di eliminare 5 zeri dalle banconote, pensando di bloccare la svalutazione.

Il “bolivar sovrano” prende il posto del “bolivar forte”

Dal prossimo 20 agosto, nel paese circolerà una nuova moneta, il bolívar sovrano, che avrà cinque zeri in meno rispetto al bolívar forte, la moneta usata fino ad oggi e rimasta praticamente senza alcun valore.

Per fare un esempio, la banconota più grande, quella da 50.000.000 (50 milioni) di bolívar vecchi, diventerà da 500 bolívar nuovi. Praticamente, al cambio attuale, circa 6 dollari che, con ogni probabilità, diventerano molti meno da qui al 20 agosto.

È un’idea che non è affatto nuova. Il giugno scorso, il governo di Maduro aveva già previsto una riforma della moneta con l’intenzione di togliere solo tre zeri e di ancorarla ad una nuova criptomoneta, il Petro. Ma poichè il valore del Petro è basato sulle riserve petrolifere nazionali, cioè su petrolio che non è ancora stato estratto, l’idea ha introdotto ulteriori incertezze, con la svalutazione che ha continuato nella sua corsa sfrenata.

L’inflazione raggiungerà 1 milione percento

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), entro la fine dell’anno, l’inflazione in Venezuela dovrebbe raggiungere il milione per cento. Un livello simile a quella della Repubblica di Weimar in Germania, durante gli anni che hanno preceduto l’avvento del nazismo.

Tuttavia, prevedere con un certo grado di affidabilità l’iperinflazione, come nel caso del paese sudamericano, è estremamente difficile. Inoltre, non ci sono dati ufficiali, poiché la Banca Centrale venezuelana non fornisce questo genere di informazioni ormai da anni, per non essere coperta dalle critiche.

Di certo, in un paese dove la moneta non si conta ma si pesa, le prospettive sono drammatiche. A questi ritmi l’economia venezuelana scenderà del 18% quest’anno e del 5% nei primi mesi del 2019. Una tragedia che farà aumentare l’ondata di profughi che stanno riversandosi nei paesi confinanti.

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