Occhi puntati sul tantalio, nuove regole ma prezzi sempre in tensione

Le nuove leggi sui minerali conflict-free riguardano soprattutto il tantalio che continua a preoccupare i consumatori per la scarsa disponibilità.

Meno tantalio per le nuove leggi che regolamentano le industrie occidentali per le importazioni di metalli conflict-free? Il mercato del tantalio sta subendo profonde trasformazioni e le nuove leggi incideranno certamente sui prezzi del tantalio, ma saranno soprattutto una grossa opportunità per nuove aziende minerarie per sviluppare nuove fonti estrattive in paesi o località non coinvolte da conflitti armati.

I consumatori di tantalio stanno premendo per avere forniture alternative ma non sembrano disposti ad aggirare le nuove leggi, che per il momento riguardano soltanto gli Stati Uniti ma che presto potrebbero venir accolte anche nell’Unione Europea.

Il tantalio è un metallo che non ha un mercato spot, ma solo un mercato a termine: i consumatori programmano gli acquisti con grande anticipo rispetto a quando il metallo viene impiegato nella produzione. È probabile che questo modo di operare non verrà alterato dalle nuove leggi.

È invece in dubbio se, con le nuove regole, non verranno soffocate molte fonti di approvvigionamento che di conseguenza innescherebbero una carenza globale che potrebbe colpire non solo il tantalio, ma anche lo stagno ed il tungsteno. La nuova lista degli Strategic Minerals, recentemente pubblicata dal governo degli Stati Uniti, individua questi tre metalli come critici e come potenzialmente fonte di problemi per la carenza di forniture. Nel 2012, gli Stati Uniti hanno importato 314 milioni di dollari di tantalio, di cui 108 milioni dalla Cina, 51,5 milioni dal Kazakistan e 43 milioni dalla Germania.

Attualmente la disponibilità di questo metallo non è a rischio, ma i prezzi rimangono alti (ad oggi 510 dollari al chilogrammo). Il tantalio si sta comportando in modo molto diverso rispetto ad altri metalli quali l’acciaio, l’alluminio o il rame, i cui prezzi sono scesi dall’inizio di quest’anno.

Riguardo al tungsteno, la situazione è simile a quella del tantalio ma con una maggior concentrazione in Cina, soprattutto per le lavorazioni successive all’estrazione. Ma le dichiarazioni cinesi sulla provenienza del minerale da zone non conflict-free non sono molto credibili.

Le speranze di molti utilizzatori di questi metalli rari sono riposte nei nuovi progetti in corso d’opera per trovare fonti affidabili ed alternative, come in Canada e in Egitto. Le tempistiche previste non sono brevi, ma almeno qualcuno dei nuovi progetti potrebbe arrivare in porto e alleviare le preoccupazioni di non trovare metalli indispensabili alla maggior parte delle nostre industrie.

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