C’è un mercato inossidabile alla crisi? Quello dell’acciaio inox…

Un’analisi di tutte le minacce che incombono sul mercato dell’acciaio inox e di tutte le grandi opportunità.

Siamo nel bel mezzo di un periodo di estrema incertezza e grandi preoccupazioni un po’ in tutto il mondo.

La recrudescenza del coronavirus in Cina, la guerra in Ucraina, l’aumento dei tassi d’inflazione e la crisi energetica, hanno sconvolto i mercati globali, compresi quelli delle commodities e dei metalli. Tuttavia, in mezzo a questo disastro che sta peggiorando mese dopo mese, il mercato dell’acciaio inossidabile si sta dirigendo verso un altro anno record. Tutti i segmenti di utilizzo mostrano infatti risultati positivi e una marcata tendenza alla crescita, tanto da far pensare di vivere in una realtà parallela.

Prospettive ottimistiche

Per quanto possa sembrare un’affermazione poco scaramantica, le prospettive per l’acciaio inossidabile sono ottimistiche. Ma, da questa posizione privilegiata o comunque fortunata, non va dimenticato che ci sono diversi fattori che minacciano anche il mercato dell’inox.

Inflazione, COVID-19, guerra e crisi energetica hanno provocato un aumento significativo dei prezzi che, come ben sanno gli operatori, sono sostanzialmente composti da due parti: il prezzo base e il supplemento di lega, ognuno dei quali influenzato da molteplici fattori.

Cominciamo con il dire che i prezzi di base sono in forte aumento in tutto il mondo. Sono più che raddoppiati, soprattutto a causa dei problemi delle catene di approvvigionamento e delle misure protezionistiche adottate da molti paesi. A questo si sono aggiunti i forti aumenti di materie prime come i rottami di nichel, di cromo, di molibdeno e di acciaio inox, che hanno raggiunto livelli record nel corso dell’ultimo anno. Ciò ha portato ad un aumento di circa il 75% dei supplementi di lega per l’acciaio inox 304 (anno su anno) e un aumento dell’80% su base annua per il 316.

L’Odissea del nichel

D’altronde, tutti sanno cosa è accaduto sul mercato del nichel. Fino a metà febbraio, il mercato era nella normalità, con una domanda sana a fronte di un’offerta stabile, pur con livelli di metallo nei magazzini LME molto bassi (meno di 85.000 tonnellate). Quando il 24 febbraio le forze armate russe sono entrate in Ucraina, sono aumentate le preoccupazioni per le forniture di nichel, visto che in Ucraina vengono prodotte circa 15.000 tonnellate di ferronichel e in Russia circa 150.000 tonnellate di nichel di Classe I. Numeri importanti visto che, anche se la produzione globale di nichel è di circa 2,65 milioni di tonnellate (2021), la produzione russa di Classe I rappresenta solo il 6% della produzione globale ma quasi il 20% della produzione globale di Classe I. Naturalmente, quando si parla di Classe I, si parla di nichel per le batterie per veicoli elettrici.

Le sanzioni occidentali contro la Russia hanno poi completato il quadro nero per il nichel, restringendo a pochi paesi nel mondo la possibilità di acquistare il metallo dalla Russia.

Quando, all’inizio di marzo, sono iniziate a correre le voci che un importante speculatore asiatico (Xiang Guangda, proprietario di Tsingshan Holding Group) aveva aperto una enorme posizione al ribasso sul mercato del nichel, vendendo allo scoperto sul London Metal Exchange (LME) circa 100.000 tonnellate di nichel Classe I, il mercato ha reagito nella direzione opposta e il prezzo è salito oltre i 100.000 dollari per tonnellata in soli due giorni di negoziazione. Le autorità LME hanno dovuto sospendere le contrattazioni per diversi giorni, annullando anche alcune transazioni e scatenando l’ira di importanti traders.

Quali sono i rischi di prezzi troppo alti?

Al di là del putiferio che si è verificato alla borsa dei metalli di Londra, il problema principale dei prezzi elevati è che avvantaggiano certamente chi vende ma, di contro, danneggiano i consumatori. Inoltre, con prezzi elevati come oggi, c’è un rischio significativo che si attivino processi di sostituzione, che potrebbero avvenire anche con inox a più basso contenuto di nichel (i ferritici con molibdeno e niobio potrebbero potenzialmente sostituire gli acciai inossidabili ad alto contenuto di nichel).

Ma esiste anche un altro grosso problema quando i prezzi sono troppo alti. Infatti, gli investimenti industriali tendono ad essere ritardati o addirittura cancellati, soprattutto se il costo dell’acciaio inossidabile costituisce una parte sostanziale del valore complessivo del progetto.

La domanda globale di acciaio inossidabile nel 2022

Un altro fattore importante per i produttori di acciaio inossidabile è l’attività di stoccaggio e de-stoccaggio da parte dei centri servizi e dei produttori industriali. Nel corso di quest’anno, si è registrato un aumento delle scorte sia in Europa che negli Stati Uniti, cosa che fa presumere una riduzione delle stesse nel terzo e quarto trimestre del 2022. Ciò potrebbe portare ad un calo dei prezzi.

Anche in Cina la domanda di acciaio inossidabile è in costante crescita, addirittura dagli anni ’90. Tuttavia, esiste anche qui il rischio di una frenata a causa della ridotta fiducia dei consumatori per i lockdown contro il COVID-19. Inoltre, l’interruzione della logistica nei porti cinesi influisce negativamente sull’esportazione di inox e di prodotti contenenti acciaio inossidabile.

Grosse minacce ma tante opportunità di crescita

Dopo questa dose negativa di tutti i problemi che minacciano il mercato dell’acciaio inossidabile, non dimentichiamo che quest’anno, fino ad oggi, tutti i segmenti di utilizzo finale dell’inox sono in crescita.

Ma la cosa più importante è che la domanda di inox ha ancora un forte potenziale per una crescita sana e a lungo termine, dal momento che l’acciaio inossidabile è uno dei materiali più sostenibili e con alti tassi di riciclabilità. Facendo qualche confronto, l’alluminio o il rame non riescono a competere in termini di sostenibilità e impatto ambientale, soprattutto se l’acciaio inossidabile è prodotto con una bassa impronta di CO2, ovvero con un’elevata percentuale di rottami e ferroleghe prodotte al 100% da energia idroelettrica, solare, eolica e nucleare.

Ecco perché, tenendo comunque presenti tutte le minacce che incombono, l’acciaio inossidabile conquisterà nuovi segmenti di mercato e la domanda continuerà a crescere ancora a lungo.

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