Indizi di un rimbalzo per i rottami ferrosi?

I prezzi dei rottami ferrosi per l’esportazione sulla costa orientale degli Stati Uniti mostrano segnali di crescita. Sono gli acquirenti turchi che preferiscono comprare rottame americano anziché europeo?

Agosto è quasi sempre stato un mese morto per il mercato dei rottami e, anche quest’anno, non fa eccezione.

Tuttavia, i mercati non si fermano mai completamente e qualcosa continua “a bollire in pentola“. Questa volta, si tratta delle aspettative di un possibile rimbalzo dei prezzi dei rottami ferrosi che, a settembre, potrebbe diventare evidente a tutti.

I costi di trasporto delle chiatte sul Reno sono quintuplicati

In Europa, una lunga stagione delle vacanze e l’aumento dei costi dei carburanti per l’autotrasporto si sono combinati, portando ad una riduzione dei volumi di acquisto di rottami ferrosi, sia a luglio che ad agosto. Ma nel Vecchio Continente stanno emergendo anche altri problemi, che vanno a colpire le spedizioni delle merci, metalli compresi.

Secondo Hellenic Shipping News, settimane di temperature infuocate e scarse precipitazioni hanno prosciugato i livelli dell’acqua del Reno, l’arteria commerciale della Germania e uno dei maggiori fiumi del continente, causando ritardi alle spedizioni e quintuplicando i costi di trasporto.

Alla ricerca di rottami oltre oceano

Chiatte come la Servia, una nave da 135 metri che trasporta minerale di ferro dal porto di Rotterdam allo stabilimento siderurgico tedesco Thyssenkrupp a Duisburg, possono caricare solo dal 30% al 40% della loro capacità per non rischiare di incagliarsi. Si tratta di circostanze che renderanno le spedizioni di rottami verso i terminal di esportazione del nord Europa sempre più inefficienti e costose.

Perciò, la ricerca di rottame potrebbe allargarsi al di fuori dell’Europa, arrivando anche in Nord America. Le acciaierie e i commercianti turchi sembra si stiano muovendo proprio in questa direzione.

Qualche debole segnale è già visibile. I prezzi dei rottami ferrosi (David Index) destinati all’esportazione dalla costa atlantica degli Stati Uniti hanno infatti mostrato un rimbalzo dei prezzi, iniziato a luglio e proseguito ad agosto.

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