Sabato mattina, Mark Karpeles, fondatore di Mt.Gox, è stato arrestato dalla polizia di Tokyo con l’accusa di aver rubato circa 1 milione di dollari di bitcoin mentre era l’amministratore delegato della società.
Il suo arresto conclude uno scandalo che ha avuto inizio nel febbraio 2014, quando Mt.Gox, il più grande portale di scambio di bitcoin del mondo, è scomparso da internet, dichiarando il fallimento e una misteriosa perdita di 390.000.000 di dollari.
Quando ha dichiarato fallimento, Mt.Gox sosteneva di aver perso 75.000 bitcoin dei propri clienti e altri 100.000 dei propri, a causa di un bug nelle transazioni. Tuttavia, la comunità del settore ha sospettato subito che ci fosse sotto qualcosa di poco chiaro.
Adesso viene a galla che, prima della bancarotta di Mt.Gox, esistevano tutta una serie di problemi e di rapporti corrotti. Per esempio, c’era un solo conto bancario nel quale confluivano anche tutti i fondi dei clienti. In pratica, non vi era alcuna distinzione tra i bitcoin personali di Mark Karpeles e quelli dei clienti.
Secondo The Verge, la diffusissima rivista online di tecnologia, la morale di questa storia è che la corruzione, l’ingordigia e l’avidità di Mark Karpeles erano tutte qualità che hanno attirato molte persone nel mercato del bitcoin.
Il bitcoin è un sistema finanziario privo di banche centrali, di organi statali e di controllo che, se fossero stati presenti anche in minima misura, avrebbero potuto interrompere l’attività fraudolenta di Mt.Gox.
L’arresto di Mark Karpeles segna la fine di un’era nella storia del bitcoin, nato con una mentalità da selvaggio West e, probabilmente, incamminato verso un approccio più moderato e regolamentato.
È il caso del fondo indicizzato (ETF) quotato in bitcoin o della piattaforma per lo scambio di bitcoin chiamata Gemini, tutte iniziative dei gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, in attesa dell’approvazione del Dipartimento dei Servizi Finanziari di New York.
Anche Coinbase e itBit si stanno muovendo verso una maggiore regolamentazione all’interno degli Stati Uniti, il primo acquisendo gradualmente le licenze necessarie per trasferire denaro in ogni stato, il secondo creando una società fiduciaria, soggetta a controlli statali e con una quantità obbligatoria di capitale sociale a garanzia dei fondi della clientela.
Tutte iniziative che rappresentano il futuro del bitcoin, lontano dalla deregolamentazione selvaggia e sempre più vicino alla sicurezza e stabilità delle monete tradizionali.
L’esperienza di Mt.Gox è finalmente giunta al termine e gli investitori possono guardare ad un futuro più regolamentato per le criptovalute.
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