Quando si tratta di metalli rari, come nel caso del molibdeno, la narrativa di mercato è spesso diversa da quella dei metalli base o dai metalli preziosi.
Lo scorso anno, per esempio, quando quasi tutti gli altri metalli impazzivano a seguito della guerra in Ucraina, i prezzi del molibdeno sono rimasti relativamente stabili nei primi 6 mesi, ma hanno registrato una svolta al rialzo nell’ultimo trimestre dell’anno.
In Europa prezzi record a dicembre
A beneficio di chi non è pratico di questo settore, ricordiamo che circa l’80% del molibdeno estratto ogni anno viene utilizzato per produrre acciaio inossidabile, ghisa e superleghe. Naturalmente, quando c’è di mezzo l’acciaio, è la Cina a recitare il ruolo del protagonista sul mercato (il paese è il principale produttore e consumatore mondiale di molibdeno).
Proprio la Cina ha influenzato negativamente i prezzi di questo metallo durante i primi mesi del 2022, a causa delle misure anti-COVID che hanno frenato i consumi e la produzione di acciaio in tutto il paese. Il panorama internazionale in deterioramento hanno poi (agosto) trascinato i prezzi al loro livello più basso di 33.365 dollari per tonnellata.
Ma tra novembre e dicembre dello scorso anno il metallo è schizzato verso l’alto di oltre il 50%, con prezzi che in Europa hanno toccato livelli record. Alla fine dell’anno il molibdeno veniva scambiato sul mercato internazionale sopra i 46.000 dollari per tonnellata.
Come si muoverà il mercato del molibdeno nel 2023?
Per capire qual sono i fattori che muovono questo mercato, va tenuto presente che sono i settori dell’acciaio, del petrolio e del gas a comporre la maggior parte della domanda.
L’offerta è invece dettata da ciò che accade nel rame, dal momento che oltre l’80% della produzione di molibdeno proviene dalle miniere di rame. La Cina è il principale paese produttore (130.000 tonnellate nel 2021), seguita dal Cile con 51.000 tonnellate.
Ad oggi, il mercato del molibdeno sta attraversando un momento critico poiché la domanda cinese è in crescita mentre gli investimenti in nuovi progetti minerari sono in diminuzione. Secondo CRU Group, la produzione mineraria dalle Americhe non si riprenderà tanto rapidamente e ciò creerà una scarsità di offerta sul mercato globale. Di conseguenza, gli analisti del CRU stimano un deficit del 6% nel 2023, con prezzi che rimarranno sostenuti.
Secondo FocusEconomics, quest’anno i prezzi rallenteranno rispetto alle punte record di fine 2022, ma dovrebbero rimanere elevati rispetto agli standard storici.
Ma la tendenza che non va persa di vista è la domanda del settore delle energie rinnovabili. Infatti, il molibdeno (ma anche il rame) è utilizzato in più di otto tecnologie per la generazione e lo stoccaggio di energia pulita. La quota maggiore della domanda di molibdeno dalle tecnologie di generazione di elettricità e di stoccaggio dell’energia proviene dall’eolico (47,3%) e dal geotermico (41,7%).
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