La Russia ha imposto restrizioni temporanee alle esportazioni di uranio arricchito verso gli Stati Uniti, complicando ulteriormente la già fragile catena di approvvigionamento di uranio in Occidente, in risposta al divieto statunitense sulle importazioni di uranio russo. Questo sviluppo ha avuto un impatto immediato sui mercati, con le azioni delle società produttrici di uranio che sono aumentate, mentre il più grande trader statunitense di uranio arricchito russo ha visto un calo delle sue azioni.
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