Acciaierie d’Italia ferma l’Altoforno 4 per manutenzione: Taranto attende risposte

Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva di Taranto, ha avviato una nuova serie di fermate programmate dell’Altoforno 4, l’unico attualmente in funzione nello stabilimento pugliese. Dopo uno stop di 24 ore il 5 novembre, è previsto un blocco di 72 ore a partire dal 10 novembre. L’obiettivo è effettuare interventi di manutenzione indispensabili a garantire la continuità operativa dell’impianto e scongiurare nuovi imprevisti in una fase già delicata per l’azienda.

Nel mese di ottobre, l’Altoforno 4 non era mai stato fermato, con una produzione media di circa 4.500 tonnellate di ghisa al giorno. Tuttavia, con gli altri impianti ancora inattivi, Acciaierie d’Italia si trova in una posizione estremamente fragile: un guasto all’unico altoforno operativo potrebbe paralizzare l’intera produzione, con conseguenze pesanti sia sul piano economico sia occupazionale.

La società punta a chiudere l’anno senza ulteriori criticità, in attesa di capire se e quando potranno tornare attivi gli altri due altoforni. Il numero 2 dovrebbe riprendere la produzione tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, mentre il numero 1 – riacceso a ottobre dopo mesi di fermo – resta sotto sequestro a seguito dell’incendio del 7 maggio. L’azienda attende la conclusione dell’inchiesta tecnica per poter chiedere il dissequestro, dopo che una prima richiesta era stata respinta in agosto.

La nuova fermata dell’Altoforno 4 coincide con l’incontro tra governo e sindacati previsto per l’11 novembre. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che il vertice servirà a definire una “soluzione positiva” per Taranto, fondata sulla decarbonizzazione dello stabilimento e su nuovi investimenti nelle aree industriali non più dedicate alla produzione siderurgica.

Sul fronte della proprietà, a fine settembre sono arrivate dieci manifestazioni d’interesse per rilevare gli asset dell’ex Ilva. Solo due potenziali acquirenti, però, si sarebbero detti disponibili ad acquistare l’intero gruppo. Nel frattempo, Acciaierie d’Italia cerca di mantenere in vita la propria attività, puntando a superare gli ultimi mesi dell’anno senza ulteriori scosse.

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