La Cina avrà le più grandi riserve d’oro del mondo

Entro dieci anni le scorte cinesi di oro supereranno quelle americane e le conseguenze monetarie e finanziarie sul resto del mondo saranno gigantesche.

Nel corso dei primi sei mesi di quest’anno, la Cina ha ampliato le proprie riserve d’oro di 300 tonnellate e, come ormai avviene ormai da qualche mese a questa parte, senza alcuna segnalazione al Fondo Monetario Internazionale (FMI), come sarebbe obbligata a fare.

Secondo Bloomberg, nel corso di tutto il 2013, la Cina amplierà le sue scorte con almeno 620 tonnellate ma forse anche di più. Questa accelerazione delle scorte cinesi sarebbe dovuta in gran parte ai prezzi molto bassi raggiunti dall’oro negli ultimi mesi.

Per evitare di segnalare al Fondo Monetario Internazionale l’aumento delle scorte, è sufficiente tenere in un conto separato le nuove acquisizioni per poi trasferirle nelle riserve ufficiali solo al momento ritenuto più opportuno. Esattamente ciò che è accaduto nel 2009, quando la Cina annunciò l’aumento delle proprie riserve auree da 600 tonnellate a 1.054 tonnellate, frutto dell’accumulo nel corso dei cinque anni precedenti. Non è un atteggiamento molto trasparente, ma poiché soltanto le importazioni di oro che transitano da Hong Kong vengono ufficialmente conteggiate, non è troppo difficile importare il metallo giallo attraverso altre zone del paese.

In gioco c’è l’egemonia dello yuan come valuta di riserva internazionale, in sostituzione del dollaro americano

In gioco non c’è soltanto la conquista del vertice della classifica mondiali delle nazioni con più riserve auree, ma l’egemonia dello yuan come valuta di riserva internazionale, in sostituzione del dollaro americano.

Da una ricerca condotta da Bloomberg emerge come la Cina, al ritmo di accumulazione attuale, raggiungerà le riserve auree americane di 8,133 tonnellate. Alcuni osservatori ritengono però che ciò avverrà in un arco di tempo ancora minore.

Non c’è alcun dubbio che la Cina, grazie all’enorme surplus commerciale, potrebbe aumentare molto più velocemente le proprie riserve di oro di quanto lo studio di Bloomberg suggerisca. Considerando il ruolo chiave che le riserve di oro rivestono per gli equilibri finanziari mondiali, la volontà di imporre come valuta di riserva globale lo yuan, è un progetto assolutamente raggiungibile in tempi abbastanza rapidi.

Il nuovo presidente cinese, Xi Jinping, sembra essere desideroso di de-americanizzare la valuta di riserva mondiale, per lasciare come eredità al proprio popolo una valuta mondiale cinese.

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