Accade spesso che i progetti minerari avviati nel continente africano si rivelino degli insuccessi.
Nel caso delle terre rare (REE – Rare Earth Element), arrivano invece ottime notizie dall’Africa, dove nuovi progetti per l’estrazione di terre rare sembrano bene avviati. Il paese dove sono concentrate la maggior parte di queste attività è il Sud Africa.
Secondo molti osservatori, l’Africa è il terreno di uno scontro geopolitico tra la Cina e il resto del mondo, per porre termine alla morsa cinese sulle terre rare, con la quale Pechino sta strangolando gli approvvigionamenti delle industrie di molti paesi, soprattutto occidentali.
L’agenzia Reuters ha dichiarato che più della metà dei giacimenti mondiali di carbonantiti, rocce magmatiche potenzialmente ricche di elementi delle terre rare, si trovano in Africa. Inoltre, esistono immense quantità di monazite, un minerale grezzo contenete i metalli delle terre rare.
La Great Western Minerals Group, un gruppo minerario integrato che possiede una partecipazione in una miniera sudafricana, ha reclutato nuovi dirigenti con importanti esperienze nel settore, che hanno confermato la presenza nel deposito sudafricano di grandi quantità di terre rare. Alla fine del periodo di test del giacimento, previsto per fine marzo, la società renderà nota una valutazione economica del progetto di estrazione.
Anche le due società Frontier Rare Earths e Namibia Rare Earths stanno esplorando la regione ed hanno riportato risultati incoraggianti. Nei consigli di amministrazione delle società stanno maturando alcune proposte di joint-venture che dovrebbero permettere di affrontare i nuovi progetti in Africa con risorse finanziarie adeguate.
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