Rusal taglia la produzione di alluminio. Costi troppo alti e bassa domanda
Il colosso russo dei metalli Rusal ha annunciato questa settimana che ridurrà la produzione di alluminio di almeno il 6%.
Il colosso russo dei metalli Rusal ha annunciato questa settimana che ridurrà la produzione di alluminio di almeno il 6%.
Una importante azienda di certificazione austriaca ha confermato che tutto l’alluminio prodotto dalla RUSAL è “green”.
Vendite e acquisti della Rusal si stanno integrando sempre meglio nell’economia cinese, mentre si prospetta uno scenario di chiusura di alcuni impianti non redditizi a causa dei prezzi troppo bassi.
Gli europei hanno ridotto gli acquisti di alluminio dalla Russia nel corso di quest’anno, ma non possono fare a meno di comprarne.
La russa Rusal ha riportato un crollo dei profitti nel 2022, in gran parte dovuto all’aumento dei costi per produrre alluminio.
Caduta la minaccia del divieto LME per alluminio, nichel e rame dalla Russia, le vendite dei giganti russi dei metalli ripartono.
Le azioni del colosso russo dell’alluminio Rusal scendono del 22 percento, il maggior calo registrato da aprile 2018.
Una storia pubblicata dal New York Time ha portato in primo piano la vicenda di Olig Deripaska e della Rusal, uno dei più grandi produttori di alluminio del mondo.
I consumatori di alluminio in tutto il mondo si stanno facendo tutti le stesse domande. Dove arriveranno i prezzi? Sono troppo alti per comprare?
La Rusal, il gigante dell’alluminio russo, propone un’OPEC dell’alluminio per provare a contenere la produzione cinese.
L’alluminio arriva da un 2015 assai travagliato e da un 2016 di recupero. Ma cosa lo aspetta nel nuovo anno?
Come fanno i produttori di alluminio cinesi a guadagnare in un mercato depresso come quello attuale? La risposta è semplice: costi bassi.
I prezzi delle azioni dei più importanti produttori di alluminio del mondo hanno subito pesanti perdite dall’inizio dell’anno e i prezzi del metallo continuano a scendere. Cosa sta succedendo?