Pugno di ferro nelle Filippine contro le miniere

Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha dichiarato che se i danni per l’ambiente non finiranno, fermerà le esportazioni di risorse minerarie e chiuderà tutte le miniere.

Il Presidente filippino Rodrigo Duterte, lunedì 24 luglio, ha usato parole forti contro l’industria mineraria.

Se l’ambiente del paese continuerà ad essere danneggiato, “tasserà le società minerarie fino alla morte“. Inoltre, potrebbe fermare tutte le esportazioni di minerali e chiudere completamente il settore minerario del paese. Ha anche annunciato che è in programma una nuova legge per regolare l’industria mineraria nazionale.

A inizio luglio, il Presidente Duterte aveva chiesto alle società minerarie più ricche di rifondere con denaro le persone e le comunità che hanno subito danni ambientali.

Le Filippine sono il principale esportatore mondiale di nichel e un importante produttore di oro e di rame ma, secondo i dati del Ministero delle Miniere, l’industria mineraria contribuisce per meno dell’1% all’economia del paese. Tuttavia, secondo gli analisti, le dichiarazioni del Presidente non fanno altro che peggiorare la situazione, scoraggiando tutte quelle aziende impegnate nell’esplorazione e nello sviluppo di nuove miniere, in un contesto di risorse inutilizzate stimate in 840 miliardi di dollari.

Le Filippine sono il principale esportatore mondiale di nichel e un importante produttore di oro e di rame

La volontà di Duterte non si ferma alla lotta contro i danni ambientali, ma vorrebbe anche che le risorse minerarie venissero lavorate nel paese e poi esportate, per creare valore aggiunto che possa avere una ricaduta positiva sull’economia delle Filippine. Purtroppo, per attuare un simile progetto bisogna trovare chi paga il conto. Le aziende minerarie, che già pagano costi elevati per l’energia, difficilmente saranno in grado di convincere gli investitori senza sovvenzioni significative da parte del governo.

Attualmente, le Filippine possiedono due impianti per la trasformazione dell’oro e due per la trasformazione del nichel ma, la maggior parte dei minerali viene esportato per essere trasformato e poi re-importato sotto forma di beni di consumo.

Naturalmente, le preoccupazioni per il settore minerario nelle Filippine hanno avuto un impatto positivo sui prezzi del nichel, che sono subito aumentati di oltre mezzo punto percentuale al London Metal Exchange (LME), per poi salire oltre. Le chiusure ufficiali del 31 luglio indicavano un prezzo del nichel (contratto a 3 mesi) di 10.280 dollari per tonnellata.

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