Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un costante aumento dei prezzi sul mercato dei prodotti piani. Da dicembre dello scorso anno, i produttori europei sono riusciti a incrementare progressivamente il prezzo dei coils d’acciaio (HRC), nonostante la domanda non brillasse per vivacità.
Adesso però le cose sembra stiano per cambiare, soprattutto a causa delle importazioni. Mentre fino ad oggi i prezzi e i tempi di consegna del materiale importato non erano troppo attraenti, le recenti interruzioni di diversi impianti di produzione di altiforni nell’Unione Europea (UE) ha esacerbato la situazione dell’offerta. I tempi di consegna delle acciaierie europee sono diventati come quelli delle importazioni, mentre i produttori spingono per ulteriori aumenti dei prezzi.
Differenze sostanziali di prezzo tra acciaio europeo e acciaio importato
Inoltre, a causa dell’andamento del cambio tra euro e dollaro, i prezzi effettivi delle importazione in euro stanno diventando più competitivi. Le offerte di coils laminati a caldo importati (HRC) si aggirano intorno ai 700 euro per tonnellata (CFR), con una differenza sostanziale con i prezzi richiesti dalle acciaierie europee (900 euro per tonnellata).
Per tutti questi motivi i compratori sono smarriti circa le possibili future evoluzioni del mercato e non si arrischiano a speculare in una direzione o nell’altra. Di certo, la sensazione è che anche i prezzi europei dovranno adeguarsi verso il basso ai prezzi delle importazioni.
Verso una riduzione dei prezzi
Al contrario, i produttori europei evidenziano che sul mercato c’è carenza di materiale e per questo ci saranno nuovi aumenti di prezzo. Naturalmente, gli acquirenti rimangono scettici visto che anche i prezzi attuali non sono ancora stati digeriti dal mercato.
È vero che nel breve termine le carenze di acciaio persisteranno, ma è assai probabile che i prezzi UE abbiano raggiunto il loro picco e che presto assisteremo ad una riduzione generalizzata (qualche acciaieria sembra abbia già cominciato).
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