Investire sul boom delle batterie al litio

Il litio è il metallo impiegato nelle batterie, la cui richiesta a livello globale è destinata ad aumentare drammaticamente nei prossimi anni. Ma cosa può fare un investitore comune per sfruttare questa opportunità?

Il mercato delle batterie al litio è in gran fermento, soprattutto da quando Tesla Motors ha deciso di costruire la più grande fabbrica di batterie del mondo e di lanciare sul mercato il prima sistema di batterie per uso domestico e commerciale.

Tutti gli esperti prevedono un aumento della domanda di litio, con tassi di crescita a doppia cifra per i prossimi anni e prezzi delle batterie in costante discesa.

Il crescente divario tra domanda e offerta apre uno spazio di mercato a nuovi operatori, che potrebbero costituire le migliori opportunità di investimento nel settore.

Infatti, fino ad oggi il litio è un oligopolio, con solo quattro principali miniere, la cui proprietà fa capo ad altrettante società. Un mercato ad alta concentrazione che, nel corso degli ultimi tre anni, ha visto i prezzi aumentare anche per questo motivo.

I produttori di litio non hanno né la capacità di investimento ne le risorse per crescere fino a soddisfare tutta la domanda

Mentre la domanda è superiore all’offerta, con un tasso di crescita annuale superiore al 10%, in Cile l’espansione della produzione della Sociedad Química y Minera de Chile S.A. (SQM) è frenata da problemi politici, con normative che limitano le autorizzazioni e che contingentano le quote di produzione. In Argentina la FMC Corp. continua ad avere problemi tecnici di produzione.

Ma il problema maggiore è che i produttori di litio non hanno né la capacità di investimento ne le risorse per crescere fino a soddisfare tutta la domanda. L’unico produttore che ha ampliato la propria capacità produttiva è stata la miniera Greenbushes, in Australia, che appartiene ad una joint venture tra Sichuan Tianqi Lithium IndustriesAlbemarle.

Attualmente, le principali miniere esistenti nel mondo, da dove viene estratto la stragrande maggioranza del litio, sono tre:

  • Salar de Atacama, in Cile, in mano alla SQM e alla Albemarle;
  • Salar del Hombre Muerto, in Argentina, della FMC;
  • Greenbushes, in Australia, di proprietà della Sichuan Tianqi Lithium Industries e della Albemarle.

Esistono poi alcune società minerarie emergenti o di nuova costituzione come, per esempio, Orocobre Ltd.RB Energy Inc. (conosciuta anche come Canada Lithium e reduce da un fallimento), Galaxy Resources Ltd. e Lithium Americas.

Sul fronte della domanda, la nuova Gigafactory della Tesla, la cui produzione di batterie sarà a regime nel 2017, richiederà circa 40 milioni di tonnellate di carbonato di litio all’anno, corrispondente al 20% della domanda mondiale di litio odierna. Considerando che esistono altri nuovi impianti di batterie in costruzione o in fase di progettazione avanzata in tutto il mondo, è evidente che la domanda di litio aumenterà drammaticamente nei prossimi anni.

Anche se esistono altri settori che utilizzano sempre più litio, come per esempio quello del vetro e della ceramica, la vera crescita per i prossimi dieci anni sarà nel settore delle batterie agli ioni di litio.

Ma per l’investitore che volesse sfruttare le opportunità che sembrano esserci sul mercato del litio, quali possibilità esistono?

Purtroppo non moltissime. Infatti tre dei quattro principali produttori mondiali sono concentrati su altre attività, di cui il litio è soltanto una parte marginale. L’unica eccezione è la Sichuan Tianqi Lithium Industries Ltd., co-proprietaria della miniera australiana di Greenbushes, quotata soltanto alla borsa di Shenzhen (Cina), non facilmente accessibile alla maggior parte degli investitori occidentali.

Le uniche realistiche possibilità rimangono, per il momento, quelle di investire sulle società emergenti o di nuova costituzione, a meno di … non volersi mettere in casa qualche tonnellata di litio!

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