I prezzi del minerale di ferro annunciano una svolta del ciclo economico?

Il minerale di ferro è un indice importante sull’andamento, presente e futuro dell’economia reale. I dati provenienti dalla Cina sembrano indicare che il ciclo economico è ad un punto di svolta.

Pochi osservatori economici, soprattutto in Italia, prendono nella dovuta considerazione una materia prima come il minerale di ferro, che riveste invece un’importanza immensa in quasi tutti i processi produttivi mondiali.

L’andamento dei consumi, e quindi anche dei prezzi, del minerale di ferro spesso sono una finestra sull’andamento prossimo dell’economia reale. Per questo motivo l’attenzione è sempre puntata sui dati provenienti dalla Cina riguardanti il consumo di questa materia prima.

Nelle ultime settimane, i prezzi del minerale di ferro si sono stabilizzati, sostenuti come sono da una domanda in crescita del settore siderurgico cinese. Con prezzi a circa 130 dollari per tonnellata e dei prezzi per l’acciaio costanti, il più grande produttore di acciaio della Cina, riferisce che la domanda di ghisa e ferro sta crescendo.

Il minerale di ferro (62% di contenuto), dopo aver raggiunto i 159 dollari per tonnellata nel corso dello scorso febbraio, ha cominciato a scendere a causa del rallentamento della domanda globale, ma soprattutto della domanda della Cina, il più grande consumatore mondiale di materie prime siderurgiche.

Adesso, sembra che il mercato possa essere ad un punto di svolta. Le importazioni cinesi sono in crescita e anche il mercato del rottame è in fermento. La Cina ha importato dall’Australia e dal Brasile il 27% in più di minerale di ferro rispetto allo scorso febbraio, mentre rispetto allo scorso anno la percentuale è del +12%.

La produzione di acciaio grezzo della Vale, il colosso minerario brasiliano, è aumentata del 7% tra febbraio e marzo di quest’anno.

Secondo un importante trader cinese, il mese di aprile è il periodo di punta per l’attività costruttiva in tutta la Cina e anche quest’anno sembra confermare la regola. L’Australia ha aumentato le quantità di minerale di ferro sbarcata in Cina e gli impianti produttivi cinesi stanno lavorando a pieno regime.

Anche se i prezzi del minerale di ferro non sono ritornati ai valori di qualche mese fa, i principali produttori australiani come BHP BillitonRio TintoFortescue Metals Group hanno deciso di aumentare la produzione nei prossimi anni. Entro il 2015 prevedono di incrementare di 235 milioni di tonnellate la capacità produttiva dei propri impianti minerari, una quantità davvero grande, tenendo conto che corrisponde circa all’intera produzione del 2012 della Rio Tinto.

Le intenzioni di queste importanti aziende minerarie, che controllano una parte delle materie prime a livello globale, sembrerebbero indicare che il rallentamento economico mondiale abbia i mesi contati e che la Cina potrebbe guidare una nuova fase economica nei prossimi anni.

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