Deficit di materie prime: lo stagno non fa eccezione e i prezzi volano ai massimi

Un metallo poco conosciuto come lo stagno sta conquistando gli onori delle cronache per le straordinarie performance dei suoi prezzi.

Lo stagno non è certo uno dei metalli più popolari.

Se chiedete alle persone a cosa serve lo stagno, nella maggior parte dei casi vi racconteranno delle scatolette del tonno o dei fagioli. Qualcosa che ha un fondo di verità, visto che la banda stagnata è uno dei principali impieghi dello stagno metallico. Tuttavia, a causa dello sviluppo tecnologico nel corso dei decenni, la maggior parte dei barattoli sono rivestiti con resine. Quelli che usano ancora lo stagno hanno rivestimenti così sottili che li rende del tutto ininfluenti per il mercato di questo metallo.

Una corsa contro il tempo per comprare stagno

In realtà, l’impiego più importante per lo stagno è la saldatura per l’industria elettronica e, in particolare, per i semiconduttori. Difficilmente un singolo componente elettronico funziona senza una certa quantità di stagno per saldarlo. Questo settore assorbe circa la metà di tutto lo stagno consumato a livello globale.

Come quasi tutte le materie prime, anche lo stagno ha visto i prezzi crescere inesorabilmente nell’ultimo anno. Le quotazioni hanno avuto l’ascesa più ripida negli ultimi sei mesi a causa della fretta di comprare degli speculatori e dei consumatori.

La scorsa settimana, il prezzo a 3 mesi del London Metal Exchange (LME) ha raggiunto il massimo degli ultimi 10 anni: 30.650 dollari per tonnellata. Ma, il prezzo cash è ancora più alto, circa 2.000 dollari in più.

Scorte bassissime e premi alle stelle

Secondo Reuters, le scorte sono bassissime. Ci sono solo 1.235 tonnellate nei magazzini LME, la maggior parte delle quali destinate ad essere consegnate fisicamente. Considerate che 360 tonnellate di stagno rappresentano circa otto ore del consumo globale, mentre la domanda di questo metallo nel 2019 è stata di 359.000 tonnellate.

I premi per la consegna fisica sono alle stelle. Per avere stagno a Rotterdam si paga un premio tra 1.000 e 1.300 dollari per tonnellata. Per l’International Tin Association il mercato è stato in deficit per cinque degli ultimi sei anni, per un totale di 28.000 tonnellate. Inoltre, anche quest’anno risulteranno 2.700 tonnellate di deficit.

Così diverso dagli altri metalli

Ma quello che non tutti sanno è che lo stagno è assai diverso da tutti gli altri metalli industriali. Infatti, i bassi volumi e la concentrazione geografica hanno tenuto lontano dal gioco le principali multinazionali minerarie. La produzione è per lo più nelle mani di alcune aziende, come la PT Timah indonesiana e i produttori cinesi. Inoltre, circa il 40% della produzione mondiale proviene dal settore minerario artigianale.

In questo contesto di mercato la produzione di semiconduttori sta aumentando inesorabilmente, a causa della ripresa globale ma anche degli investimenti che si riversano nell’elettrificazione e nelle energie rinnovabili in tutto il mondo. Di conseguenza, la domanda continua ad aumentare.

Per tutte queste ragioni, chi ha investito nello stagno non poteva fare scelta migliore!

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