Le centrali nucleari dell’Ucraina. Quante sono e chi le controlla?

I cittadini europei non si sono ancora resi conto dei rischi che corrono a causa della guerra Russia-Ucraina, a partire dai 15 reattori nucleari ucraini.

Mentre aumentano i timori che lo scontro tra Occidente e Russia possa degenerare a causa dei combattimenti in Ucraina, ci sono altre brutte notizie che riguardano la sicurezza delle centrali nucleari ucraine. D’altronde, la memoria di quando accadde a Chernobyl nel 1986 è ancora viva in tutta Europa.

Un paese ad alta densità nucleare

L’Ucraina è fortemente dipendente dall’energia nucleare. Secondo la World Nuclear Association, il paese ha 15 reattori nucleari in quattro siti (Khmelnitski, Rovno, Ucraina meridionale e Zaporozhye) che generano circa la metà della sua elettricità. Gran parte della sua energia primaria proviene dall’uranio e da notevoli risorse interne di carbone. Il resto è petrolio e gas, per lo più importati dalla Russia, ma sempre più dall’Unione Europea.

Da circa un mese, per la prima volta nella storia dell’Ucraina, tutte e quindici le centrali nucleari funzionano contemporaneamente. Le centrali nucleari ucraine sono gestite da NNEGC Energoatom, la società di servizi di energia nucleare del paese e tutti i reattori sono di tipo VVER russo.

Il rischio di una crisi nucleare

Mentre gli occhi dell’opinione pubblica occidentale sono puntati su Putin e sulle violazioni del diritto internazionale, sfugge completamente una delle questioni centrali della crisi e cioè l’eventualità che la crisi politica diventi una crisi nucleare. Non tanto di un rischio di un conflitto atomico che dovrebbe comunque passare per il controllo dei militari e dei politici, quanto di un incidente in qualche centrale nucleare per fattori imprevisti e non calcolati.

In Ucraina la corruzione degli apparati statali è endemica e i grandi investimenti richiesti per costruire o manutenere i mastodontici impianti nucleari sono l’ambiente perfetto per tangenti e affari loschi. È pur vero che la supervisione di tutte le centrali nucleari ucraine è svolta dall’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), che non trascura di certo le questioni di sicurezza, ma la gestione energetica dei governi ucraini non ha mai brillato ne per trasparenza ne per efficienza.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica terrà una riunione di emergenza

Non per nulla, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) terrà una riunione di emergenza mercoledì 2 marzo con all’ordine del giorno l’impatto degli eventi in Ucraina sulla sicurezza.

Ad oggi, secondo l’operatore nucleare ucraino Energoatom, tutte e quattro le centrali nucleari sono sotto il controllo dell’Ucraina e funzionano normalmente. Secondo fonti russe, la centrale nucleare di Zaporozhye, nel sud-est, del paese è invece caduta sotto il controllo russo.

Un incidente sarebbe un detonatore per una guerra nucleare

I media occidentali cavalcano il sentimento di solidarietà verso la popolazione di Kiev costretta a rifugiarsi nei sotterranei della metropolitana, ma nessuno si preoccupa delle centrali nucleari ucraine in territorio di guerra. Prima delle sanzioni e prima delle accuse reciproche andrebbero messe in sicurezza i siti dove potrebbero verificarsi incidenti, potenziali detonatori di risposte militari con armi atomiche da una parte o dall’altra.

Si tratta di una preoccupazione che dovrebbe riguardare tutti, russi, ucraini e occidentali perché, come tutti abbiamo capito dopo l’incidente di Chernobyl, le radiazioni nucleari non conoscono confini e non distinguono tra buoni e cattivi. Possono però distruggere tutto e tutti.

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