Quali sorprese ci riservano le materie prime per il 2022?
Una panoramica sulle aspettative dei mercati delle materie prime per il prossimo anno: petrolio, gas naturale, metalli industriali, metalli preziosi e commodity agricole.
Tutte le ultime notizie dai mercati delle commodities, dei metalli, dell’energia e delle aziende operanti nei settori dell’economia reale.
Una panoramica sulle aspettative dei mercati delle materie prime per il prossimo anno: petrolio, gas naturale, metalli industriali, metalli preziosi e commodity agricole.
Il rally dei prezzi del gas naturale si calmeranno con il passare dei mesi, ma i prezzi di alcuni metalli base, tra cui rame e alluminio, rimarranno alti.
Anche se il prezzo del minerale di ferro si è stabilizzato, le scorte elevate nei porti smorzano le prospettive per il prossimo anno.
I nuovi impianti di Hydro e Alcoa porteranno sul mercano nuova capacità produttiva di alluminio. Nel frattempo, i prezzi si muovono lateralmente.
Peggiorano i problemi di approvvigionamento per le aziende automobilistiche, di elettronica e del fotovoltaico. Non si trova stagno e i prezzi sono troppo alti.
I prossimi sviluppi politici in Cile e Perú saranno determinanti per il mercato globale del rame. Codelco, riguardo ai prezzi, non é ottimista.
Sarà febbraio il mese chiave per il destino dei prezzi del ferro che, secondo Vale, aumenteranno seppur in misura contenuta.
Scorte nei magazzini LME basse e prospettive in miglioramento per la domanda cinese stanno spingendo i prezzi del nichel verso l’alto. Ma il prossimo anno le cose cambieranno…
I prezzi dello stagno si continuano a rafforzare sulle notizie che l’Indonesia pensa di vietare le esportazioni di stagno e di rame.
Stop all’altoforno numero quattro a partire dal primo dicembre. Acciaierie d’Italia non raggiungerà gli obbiettivi produttivi di quest’anno.
I prezzi dei coil laminati a caldo in Europa diminuiscono di pari passo con il crollo delle vendite di autoveicoli.
I prezzi del greggio sono scesi di oltre il 10% con l’emergere di una nuova variante di Covid-19 che solleva nuovi timori sulla domanda globale.
Sono almeno dieci anni che alcuni analisti avvertono che il picco del rame si sta avvicinando. Il mondo sta davvero finendo il metallo rosso?
In Europa e in Asia sono previsti per i prossimi mesi prezzi deboli, ma non un crollo. La domanda, infatti, rimane forte.
La produzione mondiale di acciaio scende del 10,6%, mentre i prezzi si sono leggermente allentati, pur sempre su livelli elevati.
Le linee produttive di zinco di Portovesme rimarranno chiuse fino a quando i prezzi del mercato dell’energia in Europa non si abbasseranno.
Le scorte di alluminio in tutto il mondo scendono pericolosamente verso lo zero. Ma come è stato possibile arrivare a questo punto?
Mentre i prezzi sembrano essersi stabilizzati, il consumo di rame raffinato rimane ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia nella maggior parte dei paesi.
Il crollo della domanda cinese ha fatto scendere il prezzo del ferro al livello più basso degli ultimi 18 mesi. Per i prossimi anni le previsioni sono negative.
Tutti i metalli industriali sono in emergenza: non c’è disponibilità fisica sufficiente mentre il mercato chiede sempre più metallo.
I commercianti europei di rottame tirano un sospiro di sollievo: non ci saranno divieti drastici alle esportazioni di rottami dall’Europa.
Anche se i prezzi dell’acciaio inossidabile sono scesi sotto i massimi, il trend sembra ancora rialzista. Nel frattempo, il mercato del nichel si conferma in deficit.
Il mercato dell’acciaio si trova davanti a cambiamenti strutturali. Dall’analisi del Direttore Generale di Tata Steel traspare un certo ottimismo.
Mentre i prezzi dell’alluminio oscillano violentemente, i costi di produzione per l’alluminio primario sono aumentati, con una forte contrazione dei margini.
La correzione del prezzo dell’acciaio cinese trascina il ferro al di sotto dei 90 dollari a tonnellata. Le prospettive dei prezzi rimangono negative.
Il mercato del rame rimane soffocato da mancanza di metallo fisico, mentre i prezzi riflettono tanta tensione.
È probabile che la produzione di acciaio diminuisca, ma il sentimento di mercato è rialzista per i primi tre mesi del nuovo anno.
Anche se quest’anno la produzione di silicio è cresciuta prepotentemente, si va verso un peggioramento del deficit di mercato.
I prezzi dell’alluminio sono crollati del 20 percento in sole 2 settimane, seguendo le sorti del carbone in Cina. Cosa devono aspettarsi i consumatori nel breve termine?
C’è aria di restrizioni all’esportazione di rottami nell’Unione Europea. Per questo, alcune grandi aziende hanno scritto una lettera ai responsabili di Bruxelles.