L’Agenzia Internazionale per l’Energia rivede le sue certezze: il picco del petrolio può attendere

Per anni l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha sostenuto che la domanda globale di petrolio fosse destinata a raggiungere presto un picco, per poi iniziare a declinare. Una previsione che aveva alimentato la narrativa della transizione energetica come processo ormai inarrestabile. Ma l’ultima edizione del World Energy Outlook ribalta lo scenario e, secondo l’Agenzia, petrolio e gas continueranno a giocare un ruolo centrale almeno fino a metà secolo.

Alla base della revisione c’è un elemento che l’AIE ritiene ormai impossibile da ignorare: la domanda di energia continua a crescere in modo robusto. Non solo nei settori tradizionali come industria e consumi domestici, ma soprattutto in uno dei comparti più dinamici del momento, quello dell’informatica.

L’esplosione del digitale — alimentata da intelligenza artificiale, cloud e infrastrutture server sempre più imponenti — sta generando un’ondata di investimenti senza precedenti. Quest’anno, secondo quanto affermato dal Segretario Generale dell’AIE, la spesa globale per data center potrebbe raggiungere i 580 miliardi di dollari. Una cifra che supera persino i 540 miliardi previsti per petrolio e gas, invertendo i rapporti di forza tra un settore emergente e uno tradizionale.

L’aumento della domanda energetica si traduce inevitabilmente anche in una maggiore richiesta di combustibili fossili. Il risultato è che il consumo di petrolio non diminuirà prima del 2030, come ipotizzato in passato, ma potrebbe continuare a crescere fino a raggiungere i 113 milioni di barili al giorno nel 2050. Un cambio di prospettiva che certifica come, nonostante gli sforzi nella decarbonizzazione, il mondo resti ancora fortemente dipendente dalle fonti tradizionali.

Il contesto geopolitico degli ultimi anni ha riportato la sicurezza energetica al centro delle priorità politiche. Fatih Birol, numero uno dell’AIE, ha ricordato come i governi debbano tenere conto dei delicati equilibri tra sicurezza degli approvvigionamenti, accessibilità economica, competitività e obiettivi climatici. In altre parole, la transizione energetica non può procedere ignorando rischi e compromessi.

Questo cambio di focus rappresenta uno dei motivi per cui la domanda di combustibili fossili appare più resiliente del previsto. In un mondo instabile, molte economie preferiscono puntare sull’affidabilità delle fonti esistenti piuttosto che su sistemi ancora in via di consolidamento.

C’è però un altro fronte su cui l’AIE mantiene una visione ottimista: quello dell’elettrificazione. In tutti gli scenari analizzati, la richiesta di elettricità crescerà molto più velocemente del fabbisogno energetico complessivo. È una tendenza che accompagnerà l’evoluzione industriale, tecnologica e dei consumi.

Per sostenere la domanda in crescita, la capacità di generazione elettrica dovrà ampliarsi significativamente. A dominare sarà il solare fotovoltaico, confermato come la fonte in più rapida espansione. Ma anche il nucleare giocherà un ruolo crescente, con una capacità prevista in aumento fino a un terzo entro il 2035.

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