Alimentare e agricoltura: la guerra delle sanzioni arriva sulle nostre tavole

La guerra in Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia hanno molte ramificazioni lungo la catena alimentare, con un deterioramento delle prospettive economiche.

Più passano i giorni e più diventa evidente che la guerra tra Russia e Ucraina avrà conseguenze serie e durature anche per tutto il settore agricolo e per quello alimentare.

Sia l’Ucraina che la Russia sono delle vere potenze per quanto riguarda i cereali e i semi oleosi, oltre ad essere grandi mercati di consumo per prodotti alimentari. Di conseguenza, il maggiore impatto negativo è per le aziende operanti in Ucraina anche se tutta la catena alimentare verrà colpita dagli effetti della guerra.

Importatori ed esportatori alle prese con le sanzioni

A causa della guerra, molte aziende alimentari internazionali in Ucraina hanno temporaneamente chiuso le loro attività, mentre alcune hanno sospeso le esportazioni verso la Russia. Per le aziende occidentali si porrà il problema di decidere se rimanere nel futuro in Ucraina e in Russia.

Inoltre, ci sono gli importatori e gli esportatori alle prese con le sanzioni e i problemi logistici. Anche se i prodotti alimentari sono esclusi dalle sanzioni finanziarie, chi importa/esporta incontrerà grosse difficoltà nel regolare i pagamenti nel caso in cui ci siano di mezzo banche russe sanzionate.

Certamente, l’interruzione delle spedizioni di prodotti alimentari porterà a problemi di approvvigionamento in diverse regioni d’Europa, costringendo i governi nazionali ad intervenire per garantire gli approvvigionamenti alimentari. Per esempio, l’Ungheria ha già vietato le esportazioni di mais e grano.

È in arrivo la sberla del costo dei fertilizzanti

Già all’inizio di quest’anno, i prezzi delle materie prime erano sotto la tempesta dell’aumento dei prezzi, cereali e semi oleosi compresi. Ma quello che adesso comincerà a pesare sono i costi dei fertilizzanti, da cui tutti gli agricoltori europei sono dipendenti. Le sanzioni contro la Bielorussia e la Russia avranno grande impatto sulle catene di approvvigionamento dei fertilizzanti. Per queste ragioni, diventa molto difficile prevedere i prezzi dei raccolti futuri ma è certo che ci sarà una maggiore volatilità del mercato.

Secondo Ing Group, tutto diventerà più complicato per chi deve comprare, mentre un ulteriore aumento dei prezzi di cereali, oli vegetali e fertilizzanti porterà ad un’inflazione dei costi ancora maggiore nelle catene di approvvigionamento alimentare.

Quasi impossibile fare a meno delle colture del Mar Nero

Le aziende più colpite sono quelle nel settore dei mangimi, nell’industria della panificazione, nella produzione di birra e di oli vegetali e delle creme spalmabili. Appena saranno finiti i vecchi contratti di acquisto, dovranno aumentare drasticamente i prezzi ai clienti finali.

Naturalmente, quando ci sono sconvolgimenti così forti c’è chi perde e chi guadagna. Ad esempio, i produttori e fornitori di olio di palma asiatici e i produttori e fornitori di grano australiani stanno registrando un’improvvisa impennata della domanda. Tuttavia, gli esperti ritengono che l’offerta da altre zone del mondo non potrà aumentare istantaneamente e, comunque, non sarà in grado di sostituire completamente le colture ad alto rendimento della regione del Mar Nero.

Le nostre tavole diventeranno più povere?

Anche se è ancora troppo presto per avere dati concreti sulle conseguenze della guerra e delle sanzioni, le preoccupazioni per l’economia europea sono molto grandi.

Con tutta probabilità, ci sarà una minore crescita economica, con un un impatto negativo sui consumi delle famiglie. In altre parole, le nostre tavole (ma non solo) saranno più povere. Si tratta di qualcosa di molto spiacevole, che i nostri politici evitano di dire, ma che i mercati ci stanno dicendo molto chiaramente.

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