Il mercato dell’acciaio è attualmente contraddistinto da una domanda fiacca, con le acciaierie europee che hanno comunque un buon portafoglio ordini.
In questo contesto i produttori europei continuano a mantenere inalterati i prezzi di vendita, mentre gli acquirenti si rivolgono a materiale importato. Infatti, i prezzi dei coils (HRC) provenienti dall’Asia sono inferiori di circa 100 euro a tonnellata rispetto a quelli europei. I tempi di consegna tra metallo europeo e quello importato sono gli stessi: tra agosto e settembre.
La domanda finale è debole
Va considerato che gran parte dei distributori europei ha i magazzini più bassi rispetto ai mesi scorsi, ma è abbastanza improbabile che accetti di pagare i prezzi richiesti dalle acciaierie europee quando sul mercato è disponibile acciaio importato a prezzi inferiori. Inoltre, la bassa domanda da parte degli utenti finali non incoraggia certo a immagazzinare metallo a prezzi alti.
Probabilmente, i produttori di acciaio europei vogliono mantenere i prezzi spot stabili per riuscire a spuntare prezzi più alti sui contratti a lungo termine, in attesa che l’ondata di materiale extra-UE si fermi non appena verranno esaurite le quote di salvaguardia (facenti parte delle restrizioni UE alle importazioni) del terzo trimestre.
Prezzi delle importazioni inferiori a 700 euro
Parlando più nello specifico di prezzi, i coils laminati a caldo (HRC) importati vengono prezzati oggi tra i 680 e i 700 euro per tonnellata (CFR Anversa). Nel frattempo, secondo Platts, i prezzi europei per lo stesso materiale si aggirano intorno a 820 euro per tonnellata (franco fabbrica Ruhr).
In Italia, e in genere in tutto il Sud Europa, i prezzi sono leggermente inferiori. I prezzi degli HRC importati sono intorno ai 670 euro per tonnellata (CFR Italia), mentre il materiale nazionale è tra 800 e 810 euro per tonnellata (franco partenza Italia).
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