Oro: è arrivata “la grande correzione”

Qualcuno la chiama “la calma prima della tempesta”, mentre i meno pessimisti credono si tratterà solo di una correzione. Di certo, il sentimento degli investitori verso i metalli preziosi sta cambiando…

Gli analisti hanno lanciato l’allarme: per l’oro e per gli altri metalli preziosi la corsa verso l’alto è terminata, almeno per il momento.

La scorsa settimana, in una sola seduta, il metallo giallo è passato da 1.311 a 1.268 dollari per oncia, un ribasso di circa il 3% che costituisce la peggiore prestazione post-Brexit (la settimana si è chiusa a 1.258 dollari). Anche l’argento e tutti i metalli del gruppo del platino sono scesi, anche se nessuno così drammaticamente come l’oro.

Mentre la speculazione sta crescendo circa le future mosse della Federal Reserve americana (FED), che potrebbe alzare i tassi di interesse nel mese di dicembre, il dollaro si è rinforzato spingendo l’oro verso il basso.

Era ormai da qualche giorno che l’aria per gli investimenti in metalli preziosi era cambiata

Era ormai da qualche giorno che l’aria per gli investimenti in metalli preziosi era cambiata. Il debole andamento dei prezzi nel mese di settembre era un segnale che i metalli preziosi avevano perso la spinta che li aveva portati in alto nei mesi precedenti e non erano più in grado di mantenere lo stesso ritmo.

Inoltre, l’affievolirsi dei timori circa l’andamento dell’economia negli Stati Uniti, stanno portando le preferenze degli investitori su altri asset. Il settore manifatturiero americano ha registrato un rimbalzo a settembre dopo la contrazione nel mese di agosto, i nuovi ordini e la produzione sono aumentati, mentre l’occupazione è diminuita. L’ indice manifatturiero è salito a 51,5 a settembre indicando un’espansione netta dell’attività manifatturiera.

Tra i metalli preziosi, sono risultati meno colpiti da questo nuovo clima quelli più industriali, come per esempio l’argento, il platino e il palladio, quest’ultimi legati al mercato dei catalizzatori per automobili.

Un dollaro più forte e l’economia degli Stati Uniti che va meglio del previsto tengono gli investitori lontani dai metalli preziosi e, difficilmente, i dati che verranno pubblicati nei prossimi giorni, prima delle elezioni presidenziali americane, potranno cambiare il sentimento del mercato.

In altre parole, per gli investitori in metalli preziosi, i guadagni che si sono visti nella prima parte dell’anno rimarranno soltanto un bel ricordo che è meglio dimenticare.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED