Dove andranno i prezzi del gas? Ecco le previsioni per il 2023…

La crisi del gas in Europa è lontana dal terminare. Il prossimo anno sarà ancora difficile per i prezzi del gas naturale, a meno che la recessione riesca ad alleviare la crisi energetica.

Il mercato del gas naturale non è mai stato un argomento molto popolare tra i non addetti ai lavori. Ma, non appena le forniture hanno cominciato a scarseggiare e i prezzi ad aumentare, tutto il mondo si è accorto di quanto questo tema fosse importante.

Nel 2022, quello del gas naturale è stato uno dei mercati più forti, sovraperformando nettamente tutte le altre materie prime, oltre che titoli azionari e obbligazioni. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, i prezzi del gas naturale sono cresciuti a dismisura, provocando una catastrofica crisi energetica in Europa, che ha colpito anche altri paesi nel mondo.

Negli Stati Uniti, il prezzo Henry Hub del gas naturale è arrivato a 3,5 dollari per MMBtu ad agosto, il livello più alto dal luglio 2008 (ad oggi è crollato del 40%). In Europa, il prezzo del TTF olandese (punto di riferimento europeo) è salito da circa 70 euro/MWh prima dell’inizio della guerra ad un massimo storico di 350 euro/MWh ad agosto. Oggi, 14 dicembre, si trova a 131 euro/MWh.

Il vero inizio della crisi del gas in Europa è nell’estate 2021

In realtà, il vero inizio della crisi del gas in Europa è stato nell’estate del 2021, quando il calo della produzione di energia eolica ha portato ad un aumento del consumo di gas nello stesso momento in cui la Russia iniziava a limitare l’offerta. La crisi ucraina ha ulteriormente esacerbato un mercato già teso, con Gazprom che ha deciso di sospendere la fornitura di gas attraverso il gasdotto Nord Stream prima dell’estate 2022, costringendo i prezzi TTF olandesi a raggiungere il massimo storico di 350 euro/MWh il 23 agosto 2022.

Mentre i prezzi del gas naturale salivano alle stelle, gli acquirenti europei si sono buttati alla ricerca di alternative, importando enormi volumi di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti per riuscire a riempire gli stoccaggi prima dell’inverno. Con gli europei disposti a pagare prezzi altissimi per il GNL americano, anche i prezzi Henry Hub sono aumentati.

Oggi, grazie ad un inverno sostanzialmente mite dell’emisfero settentrionale, che ha impedito l’esaurimento delle forniture di gas in Europa e negli Stati Uniti, i prezzi del gas naturale sono scesi rapidamente dai livelli altissimi registrati in estate.

Il punto chiave è come verranno ricaricate le riserve europee di gas dopo l’inverno

Ma, da adesso in poi, dove correranno i prezzi? Se fino ad oggi gli alti livelli di riserve di gas hanno fornito al mercato un cuscinetto a breve termine per evitare picchi di prezzo, non va dimenticato che la domanda di gas naturale è molto sensibile a fattori quali le rigide temperature invernali e le preoccupazioni geopolitiche per la guerra in Ucraina.

Anche se oggi i livelli di stoccaggio del gas della maggior parte dei paesi dell’Unione Europea (UE) sono al di sopra delle loro medie quinquennali, la questione più importante è come verranno ricaricate le riserve europee dopo l’inverno, visto che probabilmente le forniture russe non riprenderanno.

Avrà la meglio la crisi energetica o la recessione?

Verso la fine del primo trimestre del 2023, l’Europa dovrà cominciare a ricostituire le riserve di gas, infiammando la domanda di gas naturale dagli Stati Uniti e dall’Asia. In altre parole, prima dell’estate i prezzi del gas potrebbero salire significativamente, tanto più se la Cina riaprirà la sua economia nella prima metà del 2023.

È vero che una possibile recessione negli Stati Uniti potrebbe calmierare la domanda e i prezzi, ma molti esperti ritengono che anche in uno scenario del genere i prezzi del gas rimarranno alti.

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