Sul mercato internazionale dell’acciaio i prezzi dei lunghi sono cresciuti, ma in Italia e un po’ in tutta Europa il nuovo trend non ha ancora preso piede.
Le acciaierie stanno provando a vendere a prezzi più alti ma la domanda è ancora debole, con l’edilizia che sta soffrendo più di tutti.
I produttori provano a chiedere aumenti sul tondo e sulla vergella
Secondo le ultime rilevazioni di Argus, tondo e vergella sono stabili a 740 euro a tonnellata (franco fabbrica), ma i produttori hanno chiesto aumenti tra i 20 e i 30 euro a tonnellata. Si consideri che, per grossi volumi, fino alla scorsa settimana si poteva comprare a 720 euro a tonnellata anche grazie all’effetto calmierante dei costi energetici più bassi.
Per quanto riguarda invece la vergella da trafila, i prezzi variano da 680 a 710 euro a tonnellata con consegna in Italia (in Spagna 670-680 euro per tonnellata), anche grazie ai rialzi che si stanno verificando su tutto il mercato internazionale. Mentre fino ad oggi i prezzi sembravano essersi congelati, le acciaierie sono adesso tornate alla carica con offerte più alte.
Ma la domanda si riprenderà?
Il tasto dolente rimane però sempre quello della domanda, che non mostra ancora chiari segni di ripresa. Il settore privato si trova in crisi, anche se gli operatori sperano in una ripresa nel breve termine grazie all’avvicinarsi della stagione dell’anno più favorevole all’edilizia.
Vale la pena evidenziare come l’acciaio italiano sia disponibile a prezzi più bassi nei paesi dell’est Europa (Bulgaria e Romania) che non in Italia, con la vergella che viene offerta a partire da 620 euro tonnellata (FOB) e il tondo a 695-705 euro per tonnellata (consegnato). Un chiaro effetto della forte concorrenza tra i fornitori esteri (egiziani ed algerini per esempio) e quelli locali.
METALLIRARI.COM © ALL RIGHTS RESERVED