La fiducia nella borsa dei metalli di Londra è ormai ai minimi storici. Quanto scoperto nei magazzini di Rotterdam del London Metal Exchange (LME) ha frastornato il mercato che, almeno fino allo scorso anno, riteneva sicura un’istituzione vecchia di 146 anni come l’LME.
Quello che è stato scoperto è che una parte del materiale nei magazzini di Rotterdam è costituito da sacchi di pietre anziché da bricchette di nichel. La quantità di metallo sostituita da pietre rappresenta solo lo 0,14% delle scorte di nichel LME, per un valore di circa 1,3 milioni di dollari e, quindi, l’impatto immediato sui mercati dovrebbe essere limitato.
Uno shock per il mercato
Tuttavia, l’annuncio di questo nuovo scandalo è stato uno shock per tutti. Che i contratti LME potessero essere viziati da truffe o imbrogli era qualcosa che nessuno riteneva possibile. Come ha scritto l’Ammministratore Delegato di Carshalton Commodities “i warrant di magazzino LME erano il gold standard dei warrant di magazzino in tutto il mondo, trattati come un equivalente dei contanti“.
Molti operatori si sono spaventati, affrettandosi a ricontrollare i propri carichi di metallo in magazzino. D’altronde, solo poche settimane fa, Trafigura Group ha rivelato di essere stato vittima di una grossa frode riguardante carichi di nichel mancanti.
Mentre quanto accaduto a Trafigura è qualcosa che viene ritenuto come un incidente che può accadere in un mercato vasto e complicato come quello dei metalli, un imbroglio sul metallo fisico dell’LME fa cadere una delle certezze per gli operatori del settore in tutto il mondo. I contratti LME, sono infatti i punti di riferimento globali per i metalli industriali e si basano sul metallo fisico giacente nella rete di magazzini in tutto il mondo. Qualsiasi trader con un contratto di acquisto può ritirare un lotto di metallo in uno dei magazzini ufficiali LME.
Errore, furto o frode?
Secondo Mining, l’imbroglio al magazzino di Rotterdam, gestito da Access World, ha riguardato 9 contratti, che rappresentano 54 tonnellate di metallo, registrati a magazzino dall’inizio del 2022. Al momento, non non è chiaro se il nichel ci sia mai stato e se il problema sia il risultato di un errore, un furto o una frode.
Una nota dell’LME afferma che non ci sono motivi per ritenere che altri magazzini siano interessati dallo stesso problema ma, nel frattempo, ha chiesto agli operatori responsabili dei magazzini di ricontrollare il nichel depositato.
Il mercato di Londra del nichel si sta ancora leccando le ferite dal disastro dello scorso anno e non è ancora tornato alla normalità, tanto che funziona ancora con orari ridotti. Questo nuovo scandalo non contribuisce certo a rasserenare gli animi e a far tornare la fiducia degli operatori nei confronti dell’LME.
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